Berlusconi è stato importante non solo nel calcio e anche in altri sport. Ma non ha mai realizzato un altro sogno.
La scomparsa di Silvio Berlusconi a 86 anni ha ovviamente fatto il giro del mondo. Un personaggio che ha fatto la storia del nostro Paese su più piani, a partire da quello imprenditoriale, che lo ha portato negli anni Ottanta con la Fininvest ad essere uno degli uomini più importanti d’Italia, fino alla discesa in politica nel 1994, dove poi ha scritto pagine importanti. Ma l’ex premier è anche legato a doppio filo al mondo dello sport.
Tutti infatti sanno della sua passione per il calcio, che lo portò prima a un interesse per l’Inter e poi all’acquisizione il 20 febbraio 1986 del Milan, club di cui è stato presidente fino al 13 aprile 2017. Poi dal 2018 ha legato la sua storia al Monza, che in pochi anni ha portato dalla Serie C alla storica promozione in A.
Nel mondo Berlusconi è famoso per i suoi trionfi con i rossoneri, con i quali ha portato a casa totalmente 29 trofei in 31 anni. In realtà però ha avuto per diverso tempo un ruolo importante anche in altri sport. Nei primi anni Novanta infatti il Cavaliere aveva reso il Milan una vera e propria polisportiva, comprando i titoli sportivi di società lombarde di varie discipline come baseball, rugby, hockey su ghiaccio, pallavolo. Una polisportiva che si sciolse nel 1994, ma anche in questi sport vinse titoli e coppe in quei pochi anni in cui fu alla guida.
Berlusconi e quel sogno mai realizzato con Senna
Pochi sanno che in passato ha ambito anche ad essere protagonista in un altro settore. Tutto però prima che intraprendesse la sua avventura al Milan. Parliamo della F1. Oggi tutti tifano per Max Verstappen, Lewis Hamilton e per il ferrarista Charles Leclerc, ma prima erano diversi gli uomini simbolo di questo sport. E uno è stato sicuramente Ayrton Senna. Che per poco non ha legato il suo destino a quello di Berlusconi.
A raccontare l’aneddoto in una recente intervista il giornalista Leo Turrini. A quanto pare nella metà degli anni Ottanta, quando la Ferrari stava vivendo un periodo delicato, l’ex premier più volte lanciò qualche frecciata al Cavallino, chiedendo al patron Enzo di farsi da parte. Ma l’ambizione di Berlusconi era proprio quella di lanciarsi nel mondo della F1. Non ovviamente rilevando la Ferrari da Gianni Agnelli, ma creando una propria scuderia per cercare di soppiantare la Rossa, che in quel momento non era più sulla cresta dell’onda.
Berlusconi voleva chiamare il suo team Five, inoltre aveva già puntato come pilota principale un giovane brasiliano che si stava mettendo in luce, ossia Senna. All’epoca era ancora agli inizi e correva per la Lotus, ma come al solito il Cavaliere c’aveva visto giusto e voleva puntare su di lui, tanto che confessò: “Prendiamo lui e ci divertiamo“. Inoltre voleva far acquisire a Canale 5 i diritti per la trasmissione dei gran premi. Il primo desiderio però non si tramutò mai in realtà, mentre alla fine acquisì comunque i diritti della F1 dal 1991 fino al 1996.