Le gare di motociclismo ancora oggi riservano purtroppo gravi incidenti. E uno degli ultimi è avvenuto in una corsa storica quanto pericolosa.
Correre su due ruote comporta sempre dei rischi. Nonostante nel tempo sia stato fatto tanto in termini di sicurezza nelle piste e anche nei materiali e nei dispositivi usati dai piloti, purtroppo sono ancora diversi gli incidenti gravi che si contano. Il motociclismo è di sicuro uno sport molto pericoloso, ma c’è una gara che è famosa per essere la più pericolosa del mondo, ma anche una delle più belle e amate. Parliamo della Isle of Man TT, anche conosciuta come Tourist Trophy, che si svolge sull’isola di Man, un isolotto fra il Regno Unito e l’Irlanda.
Qui fin dal 1907 si corre lungo il perimetro dell’isola su strade cittadine, tra curve e saliscendi, ma soprattutto marciapiedi e strade senza via di fuga. E con le moto di oggi, sempre più potenti, è ancor di più un azzardo correrci. Oltre 260 le vittime in 114 edizioni, vuole dire oltre due morti all’anno, non un primato di cui andare fieri.
Si è calcolato che la velocità media al TT sia pari a 217,98 km/h, cosa che non si vede neppure sui più famosi tracciati d’Europa dalla MotoGP. E questo già dovrebbe rendere l’idea della pericolosità di questo evento. I video degli incidenti presenti su YouTube sono da brividi e rendono solo minimamente l’idea di quali rischi corrono in ogni metro i piloti impegnati.
Proprio tempo fa un mito come Giacomo Agostini raccontò le sue esperienze al TT negli anni in cui il motociclismo vedeva in questa una gara meritevole di essere nel calendario mondiale: “Guardo le strade, conto i morti e mi chiedo: io correvo in un posto così? Più cresci, più pensi. A un certo punto dissi basta“.
Anche in questa edizione del 2023 purtroppo il TT ha chiesto il suo tributo. E a farne le spese è stato nuovamente un pilota. Si tratta di Torras Martinez di Sant Hilari Sacalm, morto in un incidente durante la prima gara Supertwin. Tutto è avvenuto ad Alpine, tra il 16esimo e il 17esimo traguardo, nel terzo e ultimo giro.
Il pilota in questione non era un novizio delle gare di motociclismo, ma anzi aveva partecipato regolarmente alla North West 200, all’Ulster Grand Prix e al Macau Grand Prix. E poi era un veterano del TT, che aveva fatto il suo debutto in questa corsa sull’Isola di Man nel 2017 ottenendo come miglior piazzamento il 15° posto nella gara Supertwin dell’anno scorso. Nella gara Superstock, che si era disputata poche ore prima dell’incidente, aveva anche fatto segnare il giro più veloce sullo Snaefell Mountain Course a una media di 125,470 miglia all’ora, sintomo che era davvero in palla per questo appuntamento.
“Aveva un sorriso contagioso e un evidente amore per il TT. Perdiamo un gentiluomo appassionato e vivace”, ha scritto l’organizzazione della corsa per ricordarlo. E intanto il mondo del motociclismo torna a piangere un suo figlio e ci si interroga, ancora una volta del senso di questa corsa.
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