Nuovo lutto nel mondo dei motori. Per anni ha diretto un gioiello italiano, ma una grave malattia non le ha lasciato scampo.
Il mondo dei motori si è svegliato davvero con una pessima notizia. È arrivata infatti la comunicazione del grave lutto. Una notizia che nessuno avrebbe voluto leggere e che ha toccato tutti gli amanti dei motori e non solo.
Era una personalità davvero molto apprezzata nell’ambiente e non appena la notizia ha cominciato a fare il giro del web, è stato un profluvio di commenti. Chi l’ha conosciuta ha sottolineato essenzialmente due cose, l’estrema competenza e l’amore che metteva nel suo lavoro, nel raccontare l’automobile a tutto tondo, come fosse parte di sé.
Lutto nel mondo dei motori, addio a Mariella Mengozzi
A seguito di una lunga malattia se n’è andata Mariella Mengozzi. Dal 2018 dirigeva con passione il Museo dell’Auto di Torino, ma nel suo passato c’erano state pure Ferrari e addirittura Disney.
Chiamata con affetto “La Signora dei Motori”, è scomparsa ad appena 60 anni, ma la sua eredità è più viva che mai. Figura dalla grande professionalità , era stata la prima donna ad essere nominata al vertice del MAUTO, ruolo che svolgeva con un contagioso entusiasmo, dopo aver avuto a meglio su cinquantotto candidati.
Grazie alla sua preparazione il museo presto aveva allargato il suo respiro diventando un polo attrattivo anche per l’estero. A dispetto delle problematiche di salute che da tempo ne minavano il fisico, non aveva mollato continuando a lavorare.
Lutto nel motorsport, ha lasciato un ricordo indelebile
Nata a Forlì, si era laureata in Giurisprudenza e in seguito aveva conseguito un master in Gestione Aziendale a Bologna. I suoi primi passi nel settore li aveva mossi sempre nel capoluogo piemontese, nel Gruppo GFT, inizialmente nelle vesti di addetta al marketing e successivamente come direttrice del reparto vendite per la linea di abbigliamento di Chiara Boni. Subito dopo collaborerà per otto anno con la Walt Disney come responsabile delle licenze e della vendita al dettaglio.
Per merito di questo curriculum composito fu chiamata dal Cavallino dove rimase dodici anni nell’area della pianificazione strategica. Tra le altre cose diresse la business unit “Maranello Experience” nel museo della Rossa.
La sua opera non si concentrò però solamente sui poli museali, furono infatti affidati a lei anche due eventi importanti, l’Ayrton Senna Tribute del 2014 e il 50esimo Avversario di Automobili Lamborghini.
Di lei l’ex direttore di Autosprint Alberto Sabbatini ha scritto commosso e sconvolto sulla sua pagina Facebook: “Era una mosca bianca in un mondo prettamente maschile. Una persona garbata, cordiale, frizzante e positiva”.
Queste sue riconosciute caratteristiche le consentirono di far fare grandi passi avanti al MAUTO. Come ad esempio battere il record di 221mila visitatori che data 2011, e attrarre un pubblico di tutte le età . Tutti traguardi di cui era piuttosto orgogliosa. Così come quello dell’aumento del patrimonio di vetture e materiale d’archivio arrivati da donazioni.
Sotto la sua guida dagli stabilimenti del Museo erano uscite quattordici auto restaurate, con partecipazione a ben quarantanove kermesse.
L’impronta di Mengozzi nell’automotive è stata talmente di peso da meritare una citazione sul prestigioso quotidiano americano New York Times, a cui spiegò in maniera chiara l’obiettivo del suo operato, ossia quello di rendere un luogo dedicato alle macchine qualcosa di più grande ed esteso a tutti, non solo agli appassionati.