Vi ricordate della Zagato Zele? Fu una delle prime incredibili auto elettriche: nacque nel 1972 per mano di una prestigiosa azienda italiana.
Che ci crediate o no, le auto elettriche furono lanciate sul mercato già negli anni 70 (anche se la loro storia risale a molto tempo addietro). E gli appassionati di vetture vintage, oggi, raccontano con gli occhi lucidi la favola di una piccola automobile, con costruttore italiano, che ha decisamente precorso i tempi e che merita di essere annoverata come antenata di molti veicoli moderni.
Parliamo della incredibile Zagato Zele 1000. Eravamo di fronte ad un’auto nata decenni prima dell’esplosione degli attuali modelli elettrici sul mercato: fu rilasciata nel lontano 1974 come un’auto elettrica compatta, con un corpo composito leggero, sospensioni anteriori e posteriori indipendenti e un design firmato dalla prestigiosa casa di design italiana, appunto la Zagato.
Progettata specificamente per il trasporto urbano a bassa velocità, lo Zele 1000 aveva una velocità massima di 40 km/h e un’autonomia di 80,5 km. La ricarica era semplice, come collegarlo a una presa a muro, e poteva ospitare due persone più un carico nella parte posteriore.
La Zagato Zele 1000 fu mostrata per la prima volta al mondo al Salone di Ginevra del 1972, attirò una certa attenzione all’epoca, ma meno di un anno dopo, quando la crisi petrolifera del 1973 colpì, l’interesse per la Zele 100% elettrica aumentò notevolmente.
Zagato Zele: negli anni 70 nacque una mini car elettrica che si ricaricava con la presa a muro
Con il suo design compatto e squadrato, la Zele è stata progettata per essere la perfetta city car. Due di loro potevano occupare il posto di un’auto tradizionale in un parcheggio. L’auto entrò in produzione nel 1974 e fu venduta fino al 1976 con circa 500 esemplari costruiti, alcuni dei quali furono venduti nel mercato statunitense dal distributore Elcar Corporation.
L’alimentazione era fornita da un motore elettrico Marelli da 1000 watt con elettricità proveniente da un banco di quattro batterie per auto al piombo acido da 12 volt collegate. Per ricaricare bastava collegare l’auto ad una presa a muro durante la notte.
I posti, come sulla Smart Fortwo, come detto erano due, così come la posizione del motore era posteriore. Zele significava Zagato Elettrica e il prezzo di vendita era di 850.000 lire, poco più di quello di una Fiat 126. La parte più interessante della meccanica della Zele era naturalmente il piccolo propulsore, con una tensione di 24 Volt: era alimentato da un gruppo di otto batterie al piombo per una capacità complessiva di 160 Ah.
Le auto elettriche, sia chiaro, non sono una novità, ovviamente: va ricordato che sono apparse per la prima volta nel 1830 e per un certo periodo, intorno alla fine del XX secolo, ci fu una battaglia a tre tra automobili a benzina, elettriche e a vapore per la supremazia.
Le auto a benzina in genere avevano la migliore autonomia ma erano maleodoranti, dovevano essere avviate a manovella per avviarsi e potevano essere inaffidabili. Le auto a vapore potevano funzionare con molti tipi di carburante, compresi materiali facili da trovare come carbone e legno, ma erano anche capricciose e scomode da utilizzare quotidianamente.
Le auto elettriche avrebbero potuto vincere la battaglia se non fosse stato per i ben noti limiti della batteria. I motori elettrici sono piccoli, potenti e hanno un’eccellente affidabilità. L’avviamento è facile, non hanno bisogno di petrolio, carbone o benzina, e sono diventati il tipo di automobile oggi preferito da molte donne proprio per questi motivi.