Grazie al missile creato da Newey Verstappen si prepara a conquistare il suo terzo titolo iridato di F1 consecutivo, ma qualcosa lo frena.
Max Verstappen era già campione del mondo prima ancora di approdare nel Circus. Questo perché il padre Jos per lui aveva previsto una carriera negli sport motoristici non da comprimario, ma da protagonista assoluto. Messo su un kart sin dai primi anni di vita, il piccolo olandese è stato cresciuto a colpi di nerbo ogni qualvolta i risultati non arrivavano, e con il tempo si è talmente fortificato che, sbarcato nella top class dell’automobilismo, non appena avuta tra le mani un’auto competitiva, ha dato l’avvio ad un ciclo di gloria.
Unico a mettere in crisi e a battere la Mercedes di Hamilton nel 2021, quando questi poteva godere ancora della macchina più forte del lotto, si è ripetuto nel 2022 e quest’anno è già sulla buona strada per fare il tris. Eppure se per altri colleghi è valso il motto che l’appettito vien mangiando, per lui è diverso e non lo ha mai nascosto.
Come lui stesso ha dichiarato dal paddock di Montecarlo, il suo prossimo futuro sarà ben lontano dalle piste. Magari con qualche incursione qua e là, però nulla di serio.
Verstappen guarda al domani, ecco cosa farà
Interrogato sui suoi piani per quando sarà entrato ufficialmente negli “anta”, il 25enne ha affermato di voler essere sì nel Principato in occasione del Gran Premio, ma in veste di spettatore direttamente dal suo yacht. “Mi vedo già su una barca a bere qualcosa. Inoltre ho molti progetti al di fuori di questa disciplina“, ha allontanato l’ipotesi di una sua permanenza ad oltranza in stile Fernando Alonso, a cui tra l’altro ha augurato di arrivare ancora davanti a tutti in qualche appuntamento.
Pur conscio che abbandonare la carriera avendo tra le mani una monoposto al top potrebbe essere particolarmente difficile e doloroso, Mad Max pare non avere dubbi sul da farsi. Troppo stressante la vita vagabonda, spesso resa sincopata da continui appuntamenti con i media e gli sponsor. “Personalmente mi limiterei alla guida“, ha asserito riprendendo un vecchio adagio proprio di Kimi, altro allergico a tutto il contorno delle competizioni.
Terminato di disquisire sul suo domani, il #1 è tornato all’oggi esaltando la RB19 che da inizio annata non ha sbagliato un colpo. “E’ di certo una delle macchine più equilibrate con cui abbia mai corso“, ha commentato, negando poi che la regolarità di successi potrebbe annoiare paddock e pubblico come già accaduto nel recente passato con le Frecce d’Argento. “Da sempre c’è una squadra più dominante. Ma negli anni ’80 e ’90 la situazione era molto più preoccupante, in quanto alcuni erano capaci di doppiare l’intera griglia“, ha analizzato, individuando poi una pecca nella maniera di gestire la F1 attuale.
“Ormai si cambiano regole ogni quattro o cinque anni. Ciò significa non dare l’opportunità a chi segue d recuperare terreno“, ha infine condiviso la sua perplessità, puntando il dito contro questa continua ricerca dello stravolgimento imposta dalla FIA per tentare di animare un po’ i GP.