Truffa che riguarda il Telepass, uno degli strumenti più utilizzati per coloro che viaggiano spesso sulle autostrade italiane.
Gli automobilisti, quando sono alla guida delle loro vetture, devono fare attenzione a diverse questioni. In primis all’andamento ed allo stato meccanico della propria automobile, ricordando sempre di tenere sotto controllo carburante, olio, pressione delle gomme e quant’altro.
Ma occhio anche alle possibili truffe. Infatti le auto e chi le guida spesso sono soggetti a tentativi di estorsione, sia diretta sia in chiave telematica. Basti pensare alla famosissima truffa dello specchietto che rischia di mettere in difficoltà chiunque.
Ma c’è un’altra truffa da segnalare in questi giorni. Riguarda tutti gli automobilisti che usufruiscono di un servizio utile per chi viaggia spesso in autostrada. Ovvero il Telepass, sistema di riscossione del pedaggio autostradale con l’utilizzo del telepedaggio, introdotto in Italia nel 1989 da Società Autostrade.
Falsi messaggi per i clienti di Telepass
Alcuni hacker informatici e truffatori veri e propri si stanno dilettando nella creazione di messaggi in stile phishing. Vale a dire comunicazioni fittizie, solitamente tramite e-mail o SMS, che tendono ad accalappiare utenti ignari per estorcergli dati sensibili e privati.
Proprio riguardo al Telepass, stanno circolando alcune truffe di questo tipo. Ovvero messaggi in arrivo ai clienti del sistema di auto-pedaggio che in realtà sono solo fake. Comunicazioni ed avvisi in merito a pedaggi non pagati in cui si necessita l’inserimento di una carta di credito per pareggiare i presunti conti in sospeso.
In pratica sono in arrivo SMS fittizi firmati da Telepass in cui si chiede un esborso di tale cifra, con tanto di richiesta di comunicazione dei dati della propria carta. Un mezzo piuttosto semplice per cercare di strappare dati sensibili e finanziari ai malcapitati automobilisti. Tanto che Telepass, sul sito web ufficiale, ha pubblicato un annuncio per mettere in guardia i clienti ed evitare che tale truffa telematica possa ansare a segno.
Come spiega Michelangelo Coltelli di BUTAC, il tipo di adescamento è piuttosto comune: “La richiesta fake dei truffatori riguarda pedaggi non pagati. Richiedono una cifra piccola ed esigua, così che l’automobilista spaventato sia più invogliato a pagare senza conseguenze. Ma nel frattempo gli hacker hanno già ottenuto i dati della carta di credito”.
Ovviamente l’avviso è quello di ignorare qualsiasi messaggio di questo genere, visto che Telepass ha ammesso che ogni comunicazione personale su insoluti finanziari verrà inviata in maniera privata e senza messaggi nascosti.