Il dramma personale di Michael Schumacher è anche quello della sua famiglia, con un simbolo: la moglie Corinna non lo lascia mai
In salute e in malattia, lo hanno promesso quando si sono sposati. Eppure da allora a oggi per Michael Schumacher e sua moglie Corinna è cambiato davvero tutto e la situazione non è destinata a modificarsi in breve tempo.
C’era lei ogni volta che il campione tedesco trionfava con la Ferrari, ma era già lì quando vinceva i suoi primi titoli mondiali con la Benetton. E c’è sempre stata anche con i figli. Gina Marie e Mick che oggi sta cercando di ripetere la carriera del padre.
Solo che dal 29 marzo 2013, il giorno dell’incidente sulle nevi di Méribel, per la famiglia è cambiato tutto. I lunghi mesi di degenza nell’ospedale di Grenoble che è stato il primo ad occuparsi del Kaiser, e poi la degenza nella loro villa vicino a Ginevra che da allora è diventata il suo mondo e lo è anche oggi.
In mezzo ci sono stati anche i viaggi della speranza a Parigi, quando sembrava potesse cominciare una cura a base di cellula staminali. E la possibilità di trasferirsi a Maiorca, dove la coppia Schumacher ha un’altra villa, soluzione che sarebbe stata perfetta anche per i cavalli di Gina che sono la sua passione e il suo lavoro.
Per adesso però stanno in Svizzera ed è ancora una volta tutto sulle spalle di Corinna, una donna che forte lo è sempre stata ma oggi deve esserlo ancora di più. Tocca a lei mandare avanti la casa, coordinando anche tutte le attività giornaliere per il marito, e così le occasioni di svago per staccare sono diventate poche.
Corinna Schumacher “segregata” in casa: da dieci anni la sua vita è cambiata
Una situazione che conoscono bene gli amici di famiglia, quei pochi che ancora riescono a fare visita al campione. Due in particolare quelli dell’epoca gloriosa in Ferrari: Jean Todt, che per lui è stato un secondo padre, e Luca Badoer che per Schumi è diventato come un fratello. Loro possono andare a fargli visita, gli altri invece restano fuori perché la tranquillità del campione è troppo importante.
Così è anche per Eddie Jordan, l’ex team principal irlandese che per primo ha avuto il merito di credere nel talento del giovane tedesco. Gli serviva un pilota per il Gran Premio del Belgio 1991, ha puntato sui di lui ed è stato ripagato con gli interessi anche se poi Schumacher è diventato grande con altre squadre.
Jordan più volte negli ultimi anni ha provato a fargli visita, anche soltanto per un saluto e per stare vicino alla famiglia. Tutte le volte ha ricevuto un cortese ma netto rifiuto perché Michael sta bene così ed è meglio lasciarlo tranquillo.
In una recente intervista, Jordan ha espresso la sua preoccupazione non tanto per la salute del suo ex pilota, quanto per la condizione di Corinna. La moglie di fatto da quasi 10 anni vive come una prigioniera, non riesca quasi mai ad uscire di casa, ad andare a una festa o anche solo a cenare fuori. Da una parte c’è la preoccupazione per il marito, dall’altra il fatto che tutti vorrebbero sapere di lui e sarebbe un ulteriore stress.