I limiti di velocità sono stati introdotti per rendere gli automobilisti più consapevoli quando sono alla guida e aumentare la sicurezza. A riguardo, però, il governo ha in mente una mossa inaspettata.
Essere prudenti e nelle condizioni giuste quando ci si mette al volante, a livello psicologico e fisico, è fondamentale per non causare problemi a se stessi e agli altri. Un primo passo importante per far sì che questo accada arriva dal rispetto dei limiti di velocità, che sono stati introdotti nelle varie strade proprio per cercare di ridurre il più possibile i pericoli. Non a caso, dove ci sono curve o nei centri abitati non è possibile andare troppo forte.
Chi desidera premere il pedale dell’acceleratore e provare a lasciarsi andare alla sensazione di libertà che ne può derivare può farlo in autostrada, dove il transito diventa più scorrevole, salvo problemi generati dal traffico.
Pensare che le norme del Codice della Strada siano pensate per complicare la vita agli automobilisti sarebbe sbagliato. Queste regole, infatti, puntano ad aumentare il livello di sicurezza quando si circola sulla strada, non solo per chi è al volante, ma anche per motociclisti, ciclisti e pedoni, che sono considerati gli utenti più vulnerabili.
Non a caso, le misure vengono spesso periodicamente aggiornate nel momento in cui ci si rende conto sia necessario intervenire e si è ravvisato un pericolo. A quel punto regolarsi di conseguenza non può che essere inevitabile.
Un approccio simile dovrebbe essere mantenuto anche nei confronti dei limiti di velocità, che spesso subiscono modifiche particolarmente rilevanti. In questo caso, però, si sta provando ad agire secondo due modalità differenti: c’è chi pensa che in autostrada sia possibile innalzarli, mentre chi ritiene si debba abbassarli nelle realtà più piccole, dove il traffico è maggiore.
Negli ultimi tempi è in crescita il numero di amministrazioni comunali che sta pensando di abbassare i limiti di velocità in città, passando da 50 a 30 km/h. Tra questi c’è anche il sindaco di Milano Beppe Sala, nonostante questa proposta abbia fatto storcere il naso a molti automobilisti. C’è chi ritiene infatti che la prudenza al volante non sia mai troppa, ma che si debba pensare a misure che siano poi davvero fattibili da applicare.
Questa proposta, però, potrebbe non riguardare solo una ristretta cerchia di realtà del nostro Paese, ma potrebbe anzi avere presto una valenza addirittura nazionale.
Il tema è stato oggetto di dibattito in occasione della terza edizione del MobilitARS, su idea di Andrea Colombo, ex Assessore alla mobilità di Bologna e ha trovato parere favorevole da parte di diverse associazioni, tra cui Legambiente, la Fondazione Michele Scarponi, la FIAB, Salvaiciclisti, il Kyoto Club, Amodo, Clean Cities e Asvis.
Se questa possibilità diventasse effettiva, non sarebbe possibile superare i 30 km/h in tutte le strade urbane salvo quelle a scorrimento veloce, che resterebbero a 50 km/h. Questo sarebbe affiancato a controlli ancora iù intensi per verificare che il provvediamento sia rispettato, oltre a campagne di sensibilizzazione volte a spiegare quanto questo sia determinante.
Tra le prime realtà in cui questa soluzione viene applicata c’è Londra, dove si è registrato un calo degli incidenti mortali. Insomma, gli effetti sembrano essere positivi, non resta che attendere per capire cosa si intenda fare da noi.
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