Continua a far parlare di sé Max Verstappen, il ritiro sembra essere sempre più vicino, lo conferma il diretto interessato.
La stagione 2023 di Formula 1 è ricominciata nel segno di Max Verstappen. L’uomo da battere, alla guida della migliore monoposto del Circus. Uno squalo che non lascia punti agli avversari è stato così finora in tutti i GP disputati e sembra essere un altro già segnato con le avversarie costrette ad inseguire e ad accontentarsi delle briciole.
Eppure, l’olandese è al centro di quanto si scrive e si racconta, della classe regina del motor sport, oltre alle sue imprese in pista. Tutto ha avuto inizio a Melbourne, in Australia. Un fulmine a ciel sereno a dire il vero, perché nessuno si aspettava potesse parlare di ritiro e invece è stato così. All’olandese non piacciono le nuove regole e soprattutto l’intenzione di Liberty Media di ampliare il calendario di corse.
I vertici della Formula hanno le idee chiare: arrivare al livello di NBA e NFL. Nelle scorse settimane sono anche andati in scena degli incontri con i massimi rappresentati delle due leghe americane. Ma c’è da fare i conti con SuperMax e le sue parole, dove ha parlato apertamente di ritiro anche a Baku, in Azerbaijan. Inevitabile chiedersi, quindi, cosa farà l’olandese una volta salutato il Circus.
Ci ha pensato il diretto interessato a rispondere: “A volte in carriera ti viene voglia anche di provare altro, ho un contratto con Red Bull fino al 2028, poi si vedrà. Credo però che si stia esagerando e a un certo punto sarà ora di cambiare. Continuando ad ampliare il calendario è inevitabile chiedersi se ne valga davvero la pena. Ovvio, a me piace correre, piace vincere e lo stipendio è importante, ma è davvero una bella vita? Immagino che sia strano sentire queste cose, soprattutto per chi sta fuori, al posto loro direi la stessa cosa. Ma vi assicuro, da dentro non è come sembra. Ovvio, mi piacerebbe provare altre competizioni, come ha fatto Alonso. Io amo le corse, ma vorrei fare anche altre corse”.
Se, quindi, sull’addio si aprono sempre più spiragli che portano a questo scenario incredibile, sul futuro invece spunta un’ipotesi anche romantica se vogliamo: “In IndyCar ci sono grandi piloti, non guiderò nella 500 Miglia di Indianapolis. Potrei vederla ma correre lì è un’altra cosa. Potrei pensare all’Endurance, però penso anche oltre alla guida, mi piacerebbe avere un mio team”.
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