Un’alternativa ai combustibili fossili costosi e inquinanti c’è: l’olio esausto della tua cucina può diventare una vera miniera d’oro. I benzinai lo comprano a litri!
La questione del riciclo corretto dell’olio esausto utilizzato in cucina, è da anni una situazione scottante: non tutti infatti sanno che, l’olio esausto va anch’esso riciclato! Mai gettarlo nel gabinetto o nel lavandino, quest’olio è pieno di grassi e sostanze che a lungo andare otturano irrimediabilmente le tubature.
Una soluzione ecologica e anche vantaggiosa per i consumatori è stata finalmente trovata. Da oggi, le pompe di benzina potranno acquistare l’olio esausto per farlo diventare biocarburante! Vediamo di cosa si tratta.
I biocarburanti sono sostanze combustibili che provengono da materiali organici e che sono utilizzati come alternativa ecologica alla benzina dei tradizionali motori a scoppio. Il loro vantaggio è quello di essere sostanze a emissione zero, ossia totalmente biodegradabili e senza carbonio, il principale componente delle emissioni che provocano inquinamento nell’aria.
Questi combustibili naturali provengono da sostanze organiche di scarto, come alghe, piante, spazzatura organica e anche olio esausto utilizzato comunemente in cucina. Queste sostanze, se lavorate per diventare combustibili, sono una vera e propria miniera d’oro ecologica che può mano mano sostituire i carburanti di benzina e diesel, risultando anche molto vantaggiose per l’impatto zero sull’ambiente.
Alcune pompe di benzina, quali per esempio la Repsol, stanno già iniziando ad acquistare olio esausto e altre sostanze organiche per produrre questi biocarburanti, che saranno il sostentamento dei prossimi e più evoluti motori per auto. L’unico problema di questi biocarburanti sta nel fatto che, per produrne quantità necessarie al rifornimento delle auto, andrebbero prese in grandi quantità. Ecco perché, se hai dell’olio esausto a casa, invece di buttarlo, potresti venderlo a una pompa di benzina convenzionata.
L’azienda produttrice di benzina e gasolio, Repsol, sta sperimentando la trasformazione dell’olio esausto in combustibile bio da poter poi rivendere ai consumatori per le loro vetture ecologiche. La sua produzione in larga scala purtroppo non è ancora sostenibile, poiché l’olio e le altre sostanze organiche destinate al consumo alimentare, se coltivate anche per la loro trasformazione in combustibili, possono aumentare a dismisura i prezzi di raccolta del grano, provocando una crisi di produzione nei paesi più poveri.
Per facilitare l’approvvigionamento di queste sostanze, quindi, Repsol ha lanciato una campagna, utile anche per la sensibilizzazione al riciclo di olio esausto, nella quale chiede ai cittadini di non sprecare e gettare il loro olio da cucina usato, ma di portarlo nelle stazioni Repsol per poter essere riciclato e trasformato in carburante biologico.
Nella città di Madrid, la prima ad aver aderito a questa campagna, se porti una tanica di olio esausto, il benzinaio è disposto a pagare anche 30 centesimi al litro! La somma di denaro che verrà raggiunta non viene consegnata al consumatore come denaro contante, ma come sconto valido sul rifornimento di benzina o di altri prodotti per auto venduti nella pompa.
Questa soluzione, se protratta nel tempo, potrà essere la giusta via per arrivare al 2025 con tutte auto a zero emissioni, raggiungendo quindi l’obiettivo che Bruxelles ha posto a tutti i paesi membri dell’UE entro quella data.
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