Carlo Verdone ha deciso di mettersi a nudo e confessare un dettaglio molto personale: ecco la ‘prima’ che ha fatto innamorare l’attore.
Il successo della Roma sul Feyenoord ha consentito ai giallorossi di Mourinho di conquistare l’accesso alla semifinale di Europa League, dove affronterà il Bayer Leverkusen con la speranza di poter conquistare la seconda finale europea consecutiva dopo il trionfo dello scorso anno a Tirana proprio contro gli olandesi in Conference League.
Il 4-1 rifilato al Feyenoord avrà fatto certamente felice anche tanti romanisti famosi, tra cui Carlo Verdone, tifosissimo della ‘Magica’. Tuttavia, tra le passioni del celebre attore italiano non ci sono solo la Roma e il calcio. I fan più accaniti di Verdone sanno bene che il 72enne è anche un patito di motori e di auto sportive. Non è certo un caso se anche nei suoi film più famosi compaiono alcune vetture che hanno fatto la storia.
Carlo Verdone ha sempre scelto le auto da usare nei film in base alle caratteristiche dei personaggi che avrebbero dovuto guidarle. Tanto per fare un esempio, il coatto Enzo di Un sacco bello non poteva guidare altro che una Fiat Dino con tanto di saette rosse sulle fiancate, mentre per Mimmo di Bianco, Rosso e Verdone è davvero perfetta la Fiat 1500 con cui si reca a Roma con sua nonna (interpretata dalla Sora Lella, ndr).
Ma quale macchina ha fatto innamorare per la prima volta Carlo Verdone? Qual è stata la vettura che gli ha rapito il cuore prima delle altre? E’ sempre il popolare attore a svelare in diverse interviste questo gustoso particolare. La sua prima auto è stata infatti una Fiat 127 bianca: l’attore ha potuto acquistarla grazie ai soldi guadagnati nelle prime serate di cabaret. “C’ero affezionatissimo – ha detto Verdone – è stata la prima macchina bella, per design, della vecchia Fiat“.
In un’intervista rilasciata al quotidiano torinese La Stampa, Carlo Verdone rivelò poi un retroscena che riguarda Un sacco bello e proprio la sua vecchia Fiat 127. Il fatto che Enzo voglia recarsi in Polonia per rimorchiare le giovani polacche a bordo di una Fiat Dino non è affatto casuale.
“Il viaggio in Polonia l’avevo fatto davvero, nel ‘74, fino alla vecchia Breslavia, però con la mia vecchia 127 – ha confessato Verdone – Stando là vidi l’intero campionario della cafoneria italiana: c’era appunto una Dino targata Viterbo con dei personaggi così cafoni che nemmeno con la mia più grande interpretazione potrei raggiungere, a livello di volgarità. Però erano divertenti“.
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