Incredibile quanto accaduto durante questa maratona dove un atleta furbetto ha pensato di battere tutti grazie alla sua … auto
Correre una maratona non è cosa per tutti. Per arrivare a farlo occorrono mesi e mesi di allenamento tanto che per qualcuno riuscire a tagliare anche un solo traguardo in vita sua corrisponde ad una sorta di vittoria e di obbiettivo da raggiungere prima di lasciare questa terra. Gli atleti che corrono le maratone in maniera professionistica sono sottoposti a durissimi programmi di allenamento, ma non sempre le cose vanno come sperato.
Correre una maratona come detto non è assolutamente una cosa facile, figuriamoci farlo per vincere o per lo meno farlo per cercare di arrivare a podio e portare via una medaglia. Non tutti gli atleti possono essere predisposti ad uno sforzo del genere e perciò correre in maniera competitiva una maratona è un qualcosa che viene riservato ad un numero molto ristretto di persone. Come ogni competizione poi ovviamente tutti vorrebbero portare a casa il bottino grosso arrivando prima di tutti a tagliare il nastro issato al traguardo finale. Per farlo nel corso del tempo si è assistito ai rimedi più svariati, specie in tema di doping. Nessuno forse ha mai pensato di poter fregare tutti con un metodo semplice e alla portata quasi di tutti: farsi portare da una macchina.
L’episodio ha visto come protagonista in negativo l’atleta scozzese Joasia Zakrzewski. La donna aveva preso parte alla gara Gb Ultras Manchester-Liverpool del 7 aprile scorso arrivando terza al traguardo. Qualcosa di strano però era subito balzato agli occhi del direttore di gara. La donna aveva percorso un tratto in un tempo fuori da ogni logica facendo registrare dei picchi di velocità che hanno quasi del disumano. Da qui la scelta della direzione gara di usare il tracciamento per scoprire qualcosa in più riguardo la prestazione monstre della Zakrzewski.
In seguito ai controlli è emerso come la donna avesse percorso un tratto della maratona in macchina e tanto è bastato ovviamente per squalificarla dalla gara togliendole la medaglia di bronzo. Ora la palla è in mano alle associazioni di categoria che stanno valutando la possibilità di prendere provvedimenti punitivi verso il comportamento della scozzese. A riguardo un amico dell’atleta ha voluto dire la sua sulla faccenda. L’uomo ha riportato come la Zakrzewski sia fortemente dispiaciuta per quanto accaduto e abbia collaborato sin da subito con le indagini fornendo i suoi dati gps. Nel corso della gara purtroppo ha vissuto un momento difficile, si è sentita male, era stanca e voleva abbandonare, da qui poi la scelta del metodo alternativo vietato per arrivare al traguardo
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