Sono tutti con il fiato sospeso i tifosi della Ferrari, aspettano di sapere il responso sulla penalità inflitta a uno dei piloti della Rossa.
La stagione 2023 di formula 1 per la Ferrari è iniziata a dir poco sottotono. Nei primi tre Gran Premi dell’anno non è arrivato nemmeno un podio, con Charles Leclerc che ha finito anzitempo le sue gare a causa dei problemi di affidabilità della sua monoposto. Al contrario invece Red Bull continua a collezionare successi, sia con Max Verstappen, che rimane il pilota da battere, che con Checo Perez che continua a svolgere nel migliore dei modi il ruolo di seconda guida.
La sorpresa per ora è Aston Martin, seconda forza del Circus, ma con grandissime ambizioni in viste delle prossime stagioni. In casa Ferrari sono tanti gli interrogativi e se Frederic Vassuer, il team principal della Rossa, è al lavoro per rinforzare il team della scuderia di Maranello in vista del futuro, il presente invece è strettamente legato alla penalità ricevuta da Carlos Sainz in Australia.
Lo spagnolo è stato sanzionato dai Commissari di gara per l’incidente che ha mandato in testa coda Fernando Alonso. Cinque secondi di penalità che insieme alla Safety Car hanno portato il pilota fuori dalla zona punti. Inutile dire che la Ferrari non minimamente apprezzato tutto ciò, anche perché Sainz non è stato nemmeno ascoltato prima della decisione.
Ed è anche per questo che si è deciso di fare ricorso. Serviranno però dei fatti nuovi, che non erano a disposizione dei Commissari in Australia. Uno strumento pensato per i team, ma che non sempre dà i frutti sperati. I precedenti, infatti, non fanno sorridere e i tifosi della Rossa non hanno certo ignorato questa statistica.
Nel 2020 in Austria Hamilton ha dovuto fare i conti con la penalità di tre posizioni, per non aver rispettato le bandiere gialle. L’elemento fu fornito da Red Bull. Nel 2021, dopo il GP di Abu Dhabi, la Mercedes decise di ritirare il diritto di revisione. Non fu respinto, quindi, il ricorso ma non si è potuta prendere una nuova decisione per la scelta della casa della stella a tre punte.
Ferrari già nel 2019 aveva dovuto are i conti con i secondi di penalità e un ricorso che non andò a buon fine, protagonista della vicenda Vettel. Tanti i casi che hanno creato un precedente, sempre Vettel e la squalifica in Ungheria nel 2021, o nello stesso anno le proteste di Mercedes per una mancata penalizzazione a Verstappen in Brasile, per una manovra azzardata dell’olandese.
Nel 2022 la Haas fece ricorso perché Alonso concluse la sua gara senza uno specchietto dopo un contatto con Lance Stroll. Protesta legittima, peccato per un vizio di forma che mando tutto a monte per una questione di tempistiche non rispettate. Precedenti che non fanno sorridere né la Ferrari, né i suoi tifosi.
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