Il parco macchine italiano è da svecchiare e così tornano di moda gli Incentivi auto 2023: manca solo l’annuncio ufficiale, ma cambia tutto
Aprile sarà mese decisivo per le speranze degli italiani, almeno quelli che per volontà o necessità hanno in programma di cambiare auto. Perché stanno per tornare gli Incentivi auto 2023, anche se con una forma diversa e per finanziare spese diverse.
L’idea del governo Meloni è quella di cambiare la prospettiva rispetto agli esecutivi che lo hanno preceduto. Ecobonus sì, ma soprattutto per svecchiare il parco macchine in Italia e non puntando necessariamente sui modelli elettrici che nel nostro Paese ancora stentano a decollare.
In effetti l’attenzione si concentrerà soprattutto su chi viaggia ancora con modelli troppo inquinanti. Lo spiega chiaramente ‘La Repubblica’ che fissa anche una cifra. Sul piatto infatti ci dovrebbero essere almeno 250 milioni di euro per spingere verso una rottamazione di massa. Era già successo 26 anni quando il Presidente del Consiglio era Romano Prodi. Troppo tempo è passato, evidentemente, e troppe occasioni sono state perse.
Incentivi auto 2023, splendida notizia: sono settimane decisive per i fondi
Lo ha ribadito ancora di recente il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso. I soldi dello Stato dovranno servire per eliminare dalle nostre strade i modelli più vecchi. Parliamo di quelli che vanno dagli Euro 0 fino agli Euro 3, che in Italia sono ancora troppe.
Il ministro ha ricordato che lo scorso anni ben 127 milioni di incentivi da investire sull’elettrico sono rimasti inutilizzati. E nei primi tre mesi del 2023 dei fondi destinati ai modelli puramente elettrici è stata finora richiesta una cifra pari solo all’8%. Ecco perché gli incentivi possono tornare ma devono puntare in una direzione diversa. Piuttosto quindi andranno a finanziare l’acquisto di vetture con motore termico, ma adeguate ai criteri Euro 6.
L’ANFIA, l’associazione che raggruppa le imprese della filiera auto, invece punta a far aumentare gli incentivi per chi punta su modelli un full electric salendo almeno a 7 mila euro contro i 5 mila di oggi. Ma al momento non è nei piani del governo.
Il problema di fondo però resta uno solo ed è anche molto concreto. Nel 2013, secondo uno studio realizzato dall’ANFIA, per acquistare una autovettura nuova la spesa media in Italia era pari a 18mila euro. Oggi invece la media è di 26mila euro, con un aumento del +44,4%. E come dimostrano gli ultimi dati Istat, a marzo i prezzi delle auto nuove sono aumentati del +6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Come funzionano oggi gli Incentivi auto 2023? Tutte le cifre previste e quando spetta a chi compra
Dallo scorso 10 gennaio sono aperte le prenotazioni per gli Incentivi auto 2023 che spettano all’acquirente ma sono richiesti direttamente dai concessionari. Vediamo come ha funzionato fino ad oggi.
Si tratta di un bonus per l’acquisto di veicoli nuovi con classe non inferiore alla Euro 6 ed emissioni tra 0 e 20 g/km (auto elettriche) e con un prezzo di listino pari a 35.000 euro al massimo. In questo caso spettano a 4.500 euro (prima erano 3.000) oppure 7.500 euro invece dei 5.000 attuali in caso di rottamazione di un veicolo precedente ad Euro 5.
Invece per i mezzi con emissioni da 21 a 60 g/km (ma ora il contributo è esaurito) come le auto ibride, in particolare le plug-in, il prezzo massimo previsto è 45.000 euro. 3.000 euro di bonus (ora 2.000) che salgono a 6.000 euro con la rottamazione al posto di 4.000.
Infine vediamo gli incentivi per i veicoli commerciali. Sono destinati solo i mezzi 100% elettrici e prevedono 4.000 euro per l’acquisto di veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate, 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate e 14.000 euro per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate, fino a 12 tonnellate. Anche in tutti questi casi ci deve essere la rottamazione di un mezzo di pari categoria, omologato in una classe di emissione inferiore alla Euro 4.