Oggi è un famosissimo pilota, e fino a pochi anni fa era considerato un dei migliori in assoluto. Lo avete riconosciuto?
La foto di un bambino sorridente, all’epoca forse sognava di arrivare dove è oggi. Certo quell’espressione e quei ricci sono inconfondibili. Sapreste dire di chi si tratta? Per anni è stato considerato come uno dei più promettenti e chi dipingeva per lui un’incredibile carriera, fatta di vittorie e trionfi. 
La storia è andata un po’ differentemente. Perché è arrivato sì in Formula 1, da giovanissimo, ma le altissime aspettative non sono state rispettate a pieno, nonostante sia riuscito a vincere più di un gran premio. E poi negli ultimi anni è stato uno dei piloti più chiacchierati con tanti cambi di casacca. Da un team a un altro alla ricerca della sua dimensione, fino a pensare di non avere più un sedile a disposizione.
Stiamo parlando di Daniel Ricciardo. È lui il bambino della foto, oggi terzo pilota della Red Bull, eppure quando approdò in F1 proprio con il team austriaco si pensava potesse vincere campionati del mondo su campionati del mondo. L’esplosione di Max Verstappen l’ha portato a voler cambiare squadra, sbattendo anche le porta.
Ricciardo: la sua carriera dopo la Red Bull e il ‘ritorno a casa’
Poi è stato il turno di Renaut, oggi Alpine, e poi Mclaren e alla fine della scorsa stagione la scelta di cambiare pilota da parte della scuderia inglese. Via Ricciardo, dentro Piastri, e per l’australiano sembrava non esserci più posto nel Circus. Poi la scelta di Red Bull e il ritorno alla casa madre, ma da terzo dietro proprio a Verstappen e Checo Perez.
La squadra di Milton Keynes ha in programma di utilizzarlo sia come riserva, sia come collaudatore per tutto il 2023 e, per questo, gli è stato concesso un ampio periodo al simulatore. Una scelta per farlo tornare al passo con lo sviluppo della nuova vettura. Di Ricciardo ha parlato anche il team principale della Red Bull, Christian Horner. 
“Quando è tornato, era chiaro per noi che ha avesse preso alcune abitudini che non conoscevamo come quelle del Daniel che ci aveva lasciato due o tre anni prima. Credo che sia desideroso di correre in macchina, ma di certo lo stiamo vedendo tornare ad essere molto più simile al Daniel che conoscevamo. Penso che si stia allenando duramente e che sia pronto ad andare in campo se ne ha la possibilità. Si sta davvero impegnando. Ha partecipato a tutti i briefing, ha lavorato duramente al simulatore nel Regno Unito, facendo un po’ di supporto alla gara e un po’ di lavoro di sviluppo”.