Alcune automobili sono state ingiustamente dimenticate nella lunga storia dell’automotive italiano ed è arrivata l’ora di dare il giusto merito alle piccole case che le hanno prodotte, proprio come quella di oggi.
Non soltanto le Uno Turbo e Punto GT hanno consentito a milioni di italiani di disporre di una vettura sportiva a basso costo e soprattutto dalle dimensioni popolari nel corso del novecento: altri marchi italiani ad oggi praticamente scomparsi hanno messo in strada validissime alternative che però sono molto meno famose rispetto alle loro imponenti rivali. Come questa.
Avete presente il marchio Autobianchi di cui non si sente parlare da parecchio tempo? Nel corso del novecento infatti questo brand ci ha regalato un’automobile molto amata da chi ha potuto guidarla che ha davvero minacciato le rivali prima di essere acquisito nel 1968 da un Gruppo Fiat in crescita esponenziale che aveva già assorbito Lancia ed Alfa Romeo poco prima.
Sotto il dominio della casa torinese la Autobianchi produsse dapprima la grintosa A112, un modello che siamo sicuri risveglierà ricordi nostalgici proprio in tutti i lettori e successivamente una piccola vettura che avrebbe segnato un ritorno alle origini come la produzione di piccole utilitarie – vedi la Bianchina – ma di cui è esistito anche un modello sportivo poco conosciuto che oggi vogliamo farvi conoscere.
Destinata all’oblio
Presentata in un periodo particolare per il marchio la Autobianchi Y10 del 1985 sarebbe stata l’ultima Autobianchi a vedere la luce prima che il marchio italiano staccasse la spina al progetto dieci anni dopo: l’automobile famosa anche per essere stata venduta con il marchio Lancia su molti mercati esteri rappresenta l’ultimo tentativo di rilanciare un brand in crisi nera prima dell’addio.
La versione presentata in contemporanea con la vettura base nel 1985 che potete ammirare qui sopra è una particolare Autobianchi Fire Y10 Turbo, una vettura con specifiche che farebbero tremare ogni esperto di tuning e preoccupare qualsiasi persona che studia la sicurezza stradale. Con un peso di 850 chilogrammi ed un motore turbo da 85 cavalli, l’automobile riusciva a staccare uno 0 – 100 in soli 9, 5 secondi e correre fino a 178 chilometri orari.
Prestazioni degne di una Uno Turbo: la Y10 in versione turbo inoltre poteva montare optional di ogni genere come fendinebbia, scarico ribattuto e LED e questo ci porta a chiederci perché allora l’auto sia stat quasi dimenticata ad oggi. Stand ad Automobilismo d’epoca il marchio pubblicizzò l’auto come un prodotto “per sole donne” pensando che solo il gentil sesso avrebbe apprezzato un veicolo simile, forse un errore visto che il mercato delle utilitarie sportive oggi è in enorme crescita.
L’auto in più, a detta di chi l’ha provata, non era proprio sicurissima: la tenuta di strada lasciava un po’ a desiderare e le alte prestazioni erano pericolose per piloti inesperti, e lo crediamo bene viste le specifiche tecniche, un peccato perchè a conti fatti, con qualche intervento in più e poche modifiche, la Y10 Turbo poteva diventare una rivoluzionaria hot hatch in anticipo sui tempi. Ad oggi, un esemplare vale sui 10.000 Euro a seconda delle condizioni.