È una delle case produttrici di automobili più famose e conosciute al mondo, in grado ‘di piazzare’ milioni di vetture, ma produce anche altro.
Se dici Volkswagen dici automobili. C’è poco da fare, quella tedesca è una delle case produttrici di macchine più conosciute al mondo, in grado di soddisfare milioni di ordini in tutto il mondo e le sue creazioni si possono trovare in ogni continente, per forme e misure, in base ai gusti degli automobilisti e alla cultura del posto. Dalla Up all’Amarok.
Alcuni dei suoi modelli, poi, sono delle vere e proprie icone. Basti pensare alla Golf o al Maggiolone, due must a modo a loro. La ‘vettura del popolo’, questa la traduzione letterale di Volkswagen rimane una delle scelte principali da parte di chi deve comprare una vettura nuova. Oppure una delle scelte più affidabili se si decide invece di optare per il mercato dell’usato.
Volkswagen: incredibile ma vero, il prodotto più venduto non è una macchina
Eppure la cosa maggiormente prodotta dal marchio teutonico non sono le auto. Sembra incredibile da credere, ma è tutto vero. Pochi sanno che il prodotto più venduto dalla Volkswagen non è la Golf e nemmeno la Polo a la T-Rock. Non ci sono ruote né motore, né portiere o impianto audio o infotainment. E no, non c’entra nemmeno il diesel e lo scandalo degli ultimi anni.
La cosa più prodotta dalla Volkswagen sono delle salsicce. Sì avete capito bene. Questi wurstel hanno una storia tutta loro, e qui tutto sembra diventare grottesco. Tutto inizia nel nei primi Anni 70, nella fabbrica del brand tedesco. Pensate per la mensa dei dipendenti dell’azienda negli anni si sono ritagliate il loro spazio. Vengono vendute come normali pezzi di ricambio e possono essere acquistate nei supermercati.
Nel 2019 Volkswagen ha assemblato 6,2 milioni di auto, lo stesso annodi wurstel ne sono stati venduti 6,8 milioni. E se non è questo l’esempio migliore di diversificazione dell’offerta. Due le versioni acquistabili, differenti per misure: 12,5 e 25 cm. Ne esistono anche versioni per vegetariani, mentre quelle classiche presentano una percentuale di grasso del 20% circa. Contro il 40-45% di un wurstel tradizionale.
Wurstel e non solo
Ma non finisce perché Volkswagen ha capito di avere tra le mani qualcosa di davvero redditizio, dato che a Wolfsburg producono anche il ketchup e anche in questo caso sono i numeri che fotografano perfettamente la situazione: oltre 536 tonnellate l’anno.
Una storia davvero difficile da credere, che vede protagonista uno dei simboli dell’efficienza tedesca e che in un certo senso è anche lo specchio di una cultura, molto legata ai suoi pasti tipici. Certo a noi italiani tutto questo fa sorridere, un po’ come se Fiat decidesse di produrre anche della pasta.