Lewis Hamilton, un fuoriclasse senza tempo. Un’icona che ancora oggi mostra tutto il suo talento in Formula Uno, adesso però rischia grosso.
Lewis Hamilton è un campione eterno. Lo dice il suo palmares, gli avversari che ha affrontato, con cui ha perso e che ha battuto, le sconfitte e le vittorie, le imprese e i fallimenti. Tutto questo celebra il sette volte campione del mondo di Formula Uno come uno dei più grandi sportivi della sua generazione e non solo.
Una vera e propria icona del motorsport, che ha battuto tutti i record detenuti in precedenza da Michael Schumacher e pareggiato addirittura quello dei sette titoli mondiali, traguardo che per primo aveva raggiunto proprio Schumacher.
Non è tutto rose e fiori, però. Le ultime news legate al fuoriclasse britannico fanno presagire qualcosa di decisamente negativo e oscuro all’orizzonte. Uno scandalo da brividi, che potrebbe sconvolgere una volta in più proprio la Formula Uno. Scopriamo qualcosa in più a riguardo.
Scandalo che coinvolge Lewis Hamilton: l’ex ferrarista non ci sta
Di recente, si è tornati a parlare di quanto capitato nel 2008. Si tratta della stagione in cui Lewis Hamilton ha conquistato il primo titolo mondiale della sua straordinaria carriera. Una stagione colpita fortemente dallo scandalo legato al GP di Singapore vinto da Fernando Alonso.
A riguardo, Bernie Ecclestone – ex patron della F1 – ha chiarito ai microfoni di F1-insider.com che “abbiamo deciso di non fare nulla, volevamo proteggere lo sport da un enorme scandalo. Avremmo dovuto cancellare la gara di Singapore. Massa sarebbe diventato campione del mondo e non Lewis Hamilton”. Dichiarazioni clamorose, che adesso sembrano spingere Felipe Massa, vicecampione del mondo nel 2008, verso azioni legali.
L’ex ferrarista ha parlato di ciò ai microfoni di Autosport: “E’ triste sapere che io sarei campione del mondo, se si fossero rispettati i regolamenti. Stiamo cercando di capire cosa si può fare. Di sicuro deve essere fatta giustizia, non mi interessano i soldi. Il GP di Singapore deve essere annullato”.
Cosa è successo a Singapore nel 2008
Per capire meglio cosa accadde a Singapore nel 2008 non basterebbe un libro intero, ma noi proveremo a riassumere quello che è maggiormente noto come Crashgate. Nelson Piquet Jr, pilota Renault, andò a sbattere a muro di proposito per provocare l’ingresso in pista della Safety Car e avvantaggiare così il compagno di squadra Fernando Alonso; lo spagnolo vincerà poi la gara. A pagarne caro, carissimo il prezzo, Felipe Massa.
All’apertura della pit lane, il cambio gomme e di rifornimento per il brasiliano è semplicemente disastroso. Il ferrarista ripartì troppo presto, portandosi dieteo con sé il bocchettone del rifornimento. Hamilton vinse il mondiale di un punto, ma ciò che rese iconica questa stagione fu davvero altro, e purtroppo non in positivo. Nel 2009 proprio Piquet Jr – licenziato da Briatore – affermava di essere stato costretto dal team manager italiano ad andare a muro a Singapore; la FIA aprì così un’inchiesta.
Tanto Flavio Briatore quanto Pat Symonds dovettero lasciare il team. Il giudice sportivo decise per la radiazione ai danni di Briatore e una squalifica per cinque anni comminata a Symonds. Nessuna sanzione invece per Piquet e Alonso. Nel 2010 il Tribunal de Grande Instance di parigi annullava la radiazione di Briatore e la squalifica di Symonds. Nonostante il continuo evolversi degli eventi, però, non venne mai cambiato l’esito del mondiale 2008. Che, a prescindere da come si voglia vedere l’intera faccenda, rimane una drammatica e terribile pagina di sport.