È nel cuore di tutti Schumacher, non lo dimenticano i tifosi così come chi ci ha lavorato insieme e gli amici. L’ultimo ricordo dà i brividi.
Luca Cordero di Montezemolo non ha dimenticato la Ferrari, e come potrebbe farlo? Dopo gli anni di trionfo in rosso, con Jean Todt al muretto e Michael Schumacher alla guida di monoposto incredibili. Ospite nel programma tv ‘Piazza Pulita’ su La7 è tornato sui suoi anni rosso, spiegando come sono arrivati i tati successi di fila, ma facendo anche delle rivelazioni sul pilota tedesco.
La crisi della scuderia di Maranello in Formula 1 è sotto gli occhi di tutti. Dopo il secondo posto dell’anno sembrava si fosse riuscita a trovare la chiave di volta dopo annate costellate di delusioni e poca competitività, nonostante un pilota talentuoso come Charles Leclerc. “È un bravo pilota, ma sono anni particolari per lui, è giovane sì, ma per vincere ha bisogno di una macchina competitiva”.
Montezemolo, la Ferrari attuale e quella del passato
Il tasto dolente degli ultimi anni, non serviva certo Montezemolo per scoprirlo. Ma questa è una situazione che non piace nemmeno a lui, anzi probabilmente c’è anche del malessere: “Premetto che la Ferrari è stata la cosa più importante della mia vita, insieme alla mia famiglia ovviamente. Quello che vedo oggi mi fa pensare che non sia una crisi di veloce risoluzione. Cosa fare? Trovare i migliori tecnici e metterli sotto contratto”.
Montezemolo ha passato 25 anni in Ferrari, tra alti e bassi perché è servito l’arrivo di Michael Schumacher per tornare a vincere: “Sapevamo avrebbe fatto la differenza, è arrivato due anni dopo il mio arrivo e avevo già messo in piedi un dream team, tra ingegneri, Todt e i meccanici. Io e lui avevamo una cosa in comune: quando si vinceva, vincevamo tutti lui e il team e la stessa cosa quando si perdeva. Altri piloti spesso danno la colpa ai meccanici o agli ingegneri quando qualcosa non va. C’era anche un culutura aziendale, qualcosa che la Ferrari di oggi dovrebbe ritrovare”.
Il ricordo di Lauda e la nostalgia
Montezemolo poi ha parlato dell’indimenticato Lauda, definito il suo migliore amico, anche quando passò alla Mercedes e poi ha sviato su chi è il più forte proprio tra l’austriaco, Schumacher e Leclerc. Ma come ha ammesso lui stesso il tedesco è stato il pilota che ha vinto di più alla Ferrari.
Un excursus quindi a 360° sulla Ferrari di oggi e quella del passato, cosa manca e cosa non funziona. Non solo la macchina, questione di cultura come ha detto l’ex presidente della Ferrari. E probabilmente un momento anche di nostalgia per i tanti trionfi insieme, un tempo passato che si vorrebbe rivivere, vale per Montezemolo così come tanti altri tifosi.