La gara eccellente di Max Verstappen che nonostante mille problemi ha comunque portato in cassaforte il suo primo e finora unico successo al Gran Premio di Australia è stata rovinata da un episodio, a detta del pilota.
Non è andata per niente bene in Australia per gran parte dei team partecipanti dato che di venti monoposto arrivate alla partenza, soltanto dodici hanno superato la bandiera a scacchi dopo una lunga serie di incidenti, ritiri e bandiere rosse. Nemmeno il vincitore Verstappen è del tutto contento di come si è svolta la gara.
Nonostante l’importantissimo trionfo che mantiene RedBull in testa alla classifica per un’altra gara, il pilota sostiene che si potesse fare di meglio soprattutto se tutti – a sua detta – avessero seguito le regole evitando comportamenti potenzialmente molto pericolosi per gli altri piloti.
Con questo termine, in Formula Uno, si indicano quelle corse in cui i problemi tecnici, gli incidenti e la sfortuna portano al ritiro di così tanti piloti da rendere chiunque teoricamente in grado di portarsi a casa la vittoria. Non sarà un episodio incredibile come quello di Monaco del 1996 in cui solo quattro vetture arrivarono al traguardo ma anche il GP di Australia di domenica ha fatto vedere le stelle ai piloti!
Nel corso della gara infatti, sono state ben tre le bandiere rosse alzate dopo incidenti spettacolari, guasti e contatti in pista che hanno portato al traguardo poco più della metà delle vetture iscritte alla gara tra cui quella del vincitore, la RedBull di Max Verstappen che ha compensato con un ottimo recupero in rimonta una partenza non certo eccezionale ad inizio gara.
Nel corso della gara ci sono stati molti episodi discutibili tra cui la penalità inflitta a Carlos Sainz che ha fatto letteralmente infuriare il pilota spagnolo, reo di aver tamponato il collega di Aston Martin Fernando Alonso ma che ha dichiarato di voler discutere il tutto con i commissari di pista. Anche il vincitore Verstappen però non è del tutto contento della direzione di gara.
Secondo il pilota olandese che si appresta – numeri alla mano – a condurre la classifica piloti fino alla prossima gara un suo collega non avrebbe affatto rispettato le regole: le accuse tanto per cambiare sono rivolte all’asso di Mercedes-Benz Lewis Hamilton che non è finito certo solo in questo caso al centro di una bella polemica. Vediamo cosa ha fatto arrabbiare il pilota olandese.
Secondo il pilota di RedBull alla partenza il suo rivale britannico nonché campione pluritotolato Hamilton avrebbe stretto troppo all’esterno della sua monoposto, minacciando quasi di entrarci in contatto: “Ci sono delle regole molto chiare su quello che un pilota può e non deve fare con la monoposto quando si trova esterno”, la protesta al veleno dell’asso olandese.
Il rivale che non ha ancora risposto alle accuse non ha ricevuto alcuna sanzione per il comportamento che ha infastidito Verstappen, polemico anche verso i commissari di gara: “Non ho capito il motivo di tutte queste bandiere rosse, la prima ci poteva stare ma il resto è stato molto confusionario”, dichiara “Va bene così comunque, la gara è finita bene”.
Eccome se è finita bene: con due vittorie su tre gare, il pilota conduce stabilmente il campionato mentre la RedBull è in cima alla classifica costruttori con Ferrari che sembra incapace di recuperare il terreno perduto tra ritiri ed incidenti e Aston Martin e Mercedes che avranno il loro bel da fare nel schiodare la rivale austriaca da lassù. In fin dei conti, polemiche a parte, tutto è andato bene.
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