Non si può scordare Michael Schumacher, è impossibile e del tedesco si parla ancora anche nella Formula 1 attuale. Ecco perché.
La Formula 1 ‘ha raccontato’ tantissime storie. Storie fatte di rivalità, di amicizie, di piloti e monoposto. Macchine in grado di far sognare tifosi e appassionati. E ci sono uomini che hanno letteralmente segnato un’epoca, entrati di diritto nella leggenda della classe regina del motor sport. Tra questi uno dei più famosi e amati è senza alcun dubbio Michael Schumacher. E non si può smettere di parlare dell’ex pilota tedesco.
È rimasto nel cuore di tutti, ed era così anche prima dell’incidente. Indimenticato e indimenticabile per i tifosi della Ferrari, nonostante il ritorno alla Mercedes, una delle grandi rivali della Rossa. Il pilota tedesco è stato uno dei più grandi, senza fare alcun paragone. I suoi numeri e tutto quello che ha ottenuto, soprattutto con la Ferrari, però gli hanno regalato uno posto d’onore nella storia del mondo delle corse su quattro ruote.
Il nome e un certo senso l’eredità di Michael Schumacher è stato raccolto da suo figlio Mick, che si è messo in luce nelle serie minori, per poi arrivare nella classe regina della Formula 1. Scelto dalla Hass con cui ha corso per due anni. Poi però il team statunitense ha scaricato il tedesco che si è trovato senza sedile al termine della scorsa stagione.
Inoltre il giovane tedesco ha deciso di lasciare la Ferrari Driver Academy dopo il suo ingresso nel 2019, per scegliere di accettare la corte di Toto Wolf ed è stato annunciato il suo ingaggio con la Mercedes. Il terzo pilota dietro a Lewis Hamilton e George Russel. Un ambiente tutto nuovo, rispetto a quello che era abituato a frequentare. E avrà l’opportunità di rubare magari qualche segreto al sette volte campione del mondo che è all’inseguimento proprio di Michael Schumacher.
Di tutto questo e di quanto accaduto nei due anni alla Haas ha parlato un altro Schumacher, Ralf. Il fratello di Michael, anche lui ex pilota di Formula 1. Che però ha sparato a zero su Gunther Steiner, il capo di questo team e se la condizione di suo fratello fosse stata diversa tutto sarebbe andato diversamente.
“Penso sia un peccato che le cose siano arrivate a questo punto. Non si tratta così un giovane”. Queste le parole di Ralf al sito web ‘F1-Insider’. “Tutti sanno che in Formula 1 c’è pressione, ma questa volta è stata troppa. E credo anche, ed è quello che mi infastidisce di più, che se ci fosse stato mio fratello Steiner si sarebbe comportato diversamente. La presenza di Michael sarebbe stata sufficiente. Mick è della mia famiglia e quando trattano qualcuno della mia famiglia in quel modo non mi piace“.
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