Niente da fare, anche i sostenitori più accaniti del progetto devono scontrarsi con la realtà: quello che ha detto un importante membro della dirigenza della holding Stellantis non ha davvero giovato al settore.
Proprio nel periodo in cui in Europa si discute a ritmo serrato della situazione e di come affrontarla, ecco uno dei dirigenti principali della holding internazionale che include anche i brand membri del complesso industriale FCA farsi avanti per dire la sua.
Purtroppo l’opinione è tutto meno che positiva nei riguardi della nuova tecnologia che sembrava in grado di cambiare drasticamente la situazione. Ma vediamo cosa dicono i dati a riguardo e sopratutto come l’arrivo delle nuove automobili che anche i nostri marchi producono potrebbero cambiare il quadro.
Sono ormai diversi anni che si sente parlare di transizione ecologica, mobilità pulita e via dicendo, tutti termini che si riferiscono in modo abbastanza chiaro al traguardo dell’addio ai motori tradizionali fissato teoricamente per il 2035 almeno all’interno dell’Unione Europea ma che viste le recenti evoluzioni nel parlamento di Bruxelles potrebbe finire per slittare ancora più avanti.
Diverse nazioni tra cui anche la nostra si sono infatti messe di traverso riguardo la decisione chiedendo maggiori garanzie riguardo la transizione ecologica anche dal punto di vista economico, non solo pratico, osteggiando lo stop totale ai carburanti che violerebbe il principio di neutralità tecnologica escludendo alcune soluzioni. Ma le critiche arrivano anche dall’Olanda, più o meno.
Non è stato direttamente il paese europeo ad opporsi alla decisione ma uno dei più importanti complessi industriali fondati in terra olandese ossia la holding multinazionale Stellantis che conta decine di marchi automobilistici di primo piano come Fiat e Chrysler tra le sue fila e che nonostante sia già impegnata nel settore della mobilità ecologica, ha posto un dubbio importante.
Davvero basteranno le automobili elettriche per salvare il pianeta? No, secondo il primo Amministratore Delegato di Stellantis Carlos Tavares che ha espresso le sue perplessità a nome della ditta: “Le automobili elettriche non basteranno per cambiare il pianeta”, la dura affermazione di Tavares che però a dirla tutta, secondo fonti americane, non è così fondata. Ma approfondiamo.
Secondo l’amministratore delegato bisogna guardare il quadro più ampio e considerare che tutte le fonti energetiche, non soltanto quelle che alimentano automobili e veicoli in generale, devono diventare rinnovabili e pulite, altrimenti il piano di azzerare le emissioni in tutto il continente potrebbe non essere realizzabile: “Senza energia pulita, non risolveremo il problema emissioni”, le parole del dirigente.
E’ davvero così? In parte, stando alle analisi dell’Environmental Protection Agency americana che afferma con sufficiente chiarezza: “Metà delle emissioni nocive negli Stati Uniti sono causate dai veicoli”. La questione dell’energia rinnovabile comunque va affrontata davvero in modo più ampio e ad esempio, pochi si sono posti il problema dello smaltimento delle batterie esauste.
Altra quesitone di pressante attualità è l’accessibilità delle vetture elettriche che ad oggi continuano a costare parecchio e ci portano a chiederci cosa succederà quando non ci saranno più incentivi ad aiutare i clienti: “Complesse situazioni geo politiche e scarsità e costi alti di materiali come il litio che potrebbe non bastare a rimpiazzare tutte le automobili a motore tradizionale mettono in forse la riuscita dell’operazione”, riassume il dirigente. Un problema che non si può certo ignorare.
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