Grandi novità per gli automobilisti che potranno impugnare queste multe stradali ed evitare di pagare la sanzione
Tra automobilisti ed autovelox non corre certamente buon sangue, specie dopo i fatti dei primi anni seguenti all’introduzione sulle nostre strade dei rilevatori elettronici della velocità. Nel corso del tempo a favore degli automobilisti si sono schierati a più riprese i Tribunali italiani che hanno man mano interpretato le regole imposte dal Codice della Strada, spesso trascurate dall’amministrazione.
Nel corso del tempo le pronunce dei giudici hanno offerto la possibilità agli automobilisti di trovare nuove questioni sulle quali fare leva per impugnare la sanzione per eccesso di velocità. Nello schema così delineato dall’interpretazione giurisprudenziale è stato dato grande rilievo agli obblighi procedurali gravanti sull’amministrazione soventemente disattesi. Nel tempo quindi piano piano sono stati ricostruiti nelle aule giudiziarie quei confini e quei limiti all’attività dell’amministrazione partita nei primi anni dall’introduzione degli autovelox come praticamente indiscriminata. Esempio ne sono i famosi casi in cui i sistemi di rilevazione venivano appostati tra la vegetazione a bordo strada oppure dopo una curva, così da non essere visti dagli automobilisti e suscitare quell’effetto sorpresa.
Ultimo dei casi di revisione giurisprudenziale dell’attività delle amministrazioni è quello che riguarda il sistema SICVE-Tutor, il sistema di rilevazione della velocità tramite il calcolo della velocità media tenuta nel tratto stradale. La sentenza numero 6579 del 2023 della Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso di un automobilista avverso la sanzione irrorata tramite tutor, cassando con rinvio la sentenza della Corte d’Appello. Come riportato dal Messaggero la questione cara agli Ermellini ha riguardato l’obbligo di verifica periodica della taratura dello strumento, la cui prova deve essere fornita in giudizio su richiesta dell’automobilista ricorrente.
Nel caso, come in quello di specie, in cui l’amministrazione non fornisca la prova della verifica periodica della taratura, la multa sarà soggetta all’annullamento in quanto l’obbligo previsto dalla legge di controllo periodico della corretta funzionalità degli strumenti di rilevazione della velocità grava anche sui sistemi tutor e non solamente sugli autovelox. A parere dei giudici della Corte Suprema “pur rilevando una velocità media e non istantanea, (il tutor ndr) calcola detta velocità sulla scorta dei dati forniti da un’apparecchiatura di misura del tempo che anch’essa è esposta ad obsolescenza”. La nota prosegue ammettendo che nonostante gli apparecchi siano omologati, in presenza di contestazioni ciò non sarà sufficiente. Dunque nel caso in cui vi fosse recapitata una multa per eccesso di velocità potrete richiedere, se non già prontamente allegata, la verifica periodica della taratura dello strumento, a prescindere dallo strumento concretamente utilizzato, che sia autovelox, tutor o altro.
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