L’ASAPS, la più grande associazione di sicurezza stradale, ha voluto scrivere una lettera direttamente al ministro
L’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale ha inviato una lettera al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché vicepremier, Matteo Salvini. La lettera arriva in risposta all’invito allargato anche alla stessa associazione di partecipare ad un tavolo comune per contribuire ad una nuova regolamentazione del mondo stradale.
La finalità dell’iniziativa ministeriale sarebbe quella della creazione di una nuova serie di norme che vadano ad integrare e a modificare il Codice della Strada che ha subito la sua ultima modifica significativa nel 2013, ormai dieci anni fa. Il problema è il continuo aumento degli incidenti e purtroppo anche dei morti sulla strada. In questo senso l’aver invitato a sedersi al tavolo ministeriale anche una delle più grandi associazioni per la sicurezza stradale non poteva che trovare l’apprezzamento dei componenti dell’associazione stessa. Il problema, e la critica rivolta al ministro, riguarda la sua paventata volontà di alzare il limite della velocità in autostrada a 150km/h.
Qualche giorno fa, a margine di uno dei numerosi incontri ai quali partecipa il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini aveva rilasciato una dichiarazione subito rimbalzata sulle principali testate giornalistiche. L’idea avallata dal vicepremier sarebbe quella di alzare in alcuni specifici tratti della nostra catena autostradale il limite di velocità dai 130km/h attuali ai 150km/h. Il tutto non seguirebbe una presa di posizione priva di ogni fondamento ma, nel riprendere il dettato del Codice della Strada, darebbe attuazione al disposto che prevede già la possibilità di porre i 150km/h come limite autostradale.
Per farlo però occorre rispettare una serie di requisiti, primo fra tutti la presenza delle tre corsie più la corsia di emergenza sul tratto autostradale in questione. Posta la presenza delle tre corsie poi occorre anche che siano già in funzione oppure che venga implementato l’uso degli strumenti di rilevazione elettronica della velocità. Una volta rispettati questi due requisiti occorrerà svolgere una ricerca con i dati in mano al ministero e agli addetti ai lavori per valutare il grado di incidentalità del tratto in questione. Solo ove risulti una generale sicurezza di quella parte di autostrada si potrà procedere ad alzare il limite. Nella lettera recapitata al ministro l’ASAPS ha fatto sapere di non essere assolutamente d’accordo all’iniziativa e di voler rivedere con il ministro la possibilità di modificare il limite. Il secco no da parte dell’associazione è stato giustificato da una lunga lettera nella quale sottolineano la potenziale pericolosità di un tale intervento.
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