Nuovo risvolto nella decisione dell’Unione Europea di fermare la produzione di auto a diesel e benzina. Cosa sta succedendo.
La decisione dell’Unione Europea di vietare la produzione di automobili a diesel o benzina entro il 2035 ha davvero causato un incredibile subbuglio sul fronte politico. L’intento dell’Unione Europea è chiaro: incentivare l’acquisto di auto elettriche ed ecosostenibili e diminuire il tasso di inquinamento, al quale le auto per decenni hanno contribuito in modo considerevole. Molti governo, però, si sono schierati contro questa decisione.
In primis, per il poco tempo a disposizione per stravolgere e smantellare completamente un’intera industria, con tutti i rischi che ne conseguono anche dal punto di vista economico. Secondo i costruttori, inoltre, sarebbe una scelta molto più costosa, a fronte di benefici verso l’ambiente non considerevoli quanto ci si aspetterebbe. Senza considerare il ritardo che il continente ha nei confronti di altri paesi sia nella produzione che nel reperimento dei materiali per le batterie per l’elettrico. Paesi come per esempio Stati Uniti e soprattutto Cina, con l’Europa che rischierebbe di diventare secondo molti troppo dipendente.
Tra i paesi che si sono schierati contro questa decisione c’è anche il governo italiano, che nelle parole della premier Meloni e del ministro Salvini si è detto contrario a questa decisione. Sarebbero però arrivati nuovi risvolti in merito.
Stop alle auto a diesel e benzina, tra Germania e Francia è scontro
Il provvedimento è da molte settimane in stand by, dopo che Germania, Italia e altri paesi hanno espresso il loro paese contrario. Il ministro italiano dell’economia Giorgetti ha incontrato nei giorni scorsi Lindner per un colloquio ad ampio raggio dove si è discussa anche la questione. I due paesi hanno ribadito la loro posizione contraria all’argomento.
Proprio la Germania in questi ultimi giorni si è scontrata con la Francia sul tema del rinvio dello stop alle auto a diesel e benzina. Secondo il paese transalpino il provvedimento andrebbe approvato subito senza troppe questioni, come detto dal ministro dell’economia Bruno Le Maire.
L’attacco ha scatenato la reazione del ministro delle finanze tedesco Christian Lindner al Funke Media Group che ha discusso della questione. Il ministro ha definito “deplorevole” il tentativo del governo francese di spingere ad una resa dei conti per vietare i motori a combustione interna. La posizione tedesca fa notare come la Francia non tenga conto delle maggiori spese delle auto elettriche a batteria rispetto alle auto con motore termico.
Questo renderebbe l’automobile via via meno accessibile per molte persone per via dei costi eccessivi delle auto. “Dobbiamo prendere sul serio queste preoccupazioni”. ha sottolineato Lindner che ha così rispedito al mittente le posizioni del governo francese che sosteneva invece che puntare anche sulla tecnologia ICE sarebbe stato non solo economicamente incoerente e pericoloso per l’industria automotive, ma anche controproducente in termini di interesse nazionale.