Lutto nel mondo dei motori, in particolare per i tifosi e gli appassionati italiani. Un protagonista longevo ci ha lasciati improvvisamente.
Una bruttissima notizia è giunta da poche ore per gli amanti dei motori e dell’automobilismo, soprattutto per coloro che seguono questo tipo di sport da parecchi anni.
Un lutto sconvolgente, soprattutto per la maniera in cui è stato scoperto. E’ stato trovato morto Pier Attilio Trivulzio, ex pilota automobilistico ma soprattutto uno dei giornalisti più esperti e longevi in materia di motori.
Il cronista italiano, ormai in pensione, aveva fatto perdere le sue tracce. Ieri la scoperta terribile: Trivulzio è stato trovato senza vita nella sua abitazione della provincia di Novara. Ma la notizia scioccante è che era morto da ben 7 mesi, secondo le perizie della scientifica sul suo corpo.
Trivulzio, il passato da pilota e la lunga carriera da giornalista
Ex penna di diversi quotidiani di primo piano, come L’Espresso, La Notte, Il Giorno e l’Ansa, Pat Trivulzio era stato pilota automobilistico da giovane, con discrete qualità . Ma la sua carriera si è arenata piuttosto rapidamente.
La passione per le 4 ruote non si è però dissolta affatto, tanto da farlo diventare un esperto cronista di questo ambito sportivo. Come detto, Trivulzio ha collaborato con tantissime redazioni. Ha sempre preferito agire da free-lance per sentirsi uno spirito libero, ma perciò riusciva a fatica a mettersi da parte dei risparmi.
Ieri la terribile scoperta: all’età di 83 anni Trivulzio è stato trovato morto in un appartamento che gli era stato prestato, visto che non aveva le possibilità economiche per comperare una casa tutta sua, nonostante la lunga carriera giornalistica.
A parlare di lui c’ha pensato Marco Pirola, giornalista, che dedica all’amico questo ricordo: “Purtroppo l’ho trovato. E non era nemmeno tanto lontano da noi. A Novara. Era steso per terra da mesi in un appartamento che una mano caritatevole gli aveva concesso in uso da anni. Morto. Pier Attilio Trivulzio se ne è andato come aveva sempre vissuto. Un fantasma. Solo. Come del resto lo era stata la sua esistenza che per anni ha incrociato la mia. Me lo aspettavo. Ce lo aspettavamo. Però fa male”.
La storia di Trivulzio purtroppo è tutt’altro che allegra: “Un giorno già vecchio si era presentato nel mio ufficio con un sacchetto di plastica. ‘C’è dentro tutto quello che mi è rimasto della vita’. Non scherzava. Era disperato ma manteneva una dignità assoluta. Era in fuga dall’ennesimo padrone di casa che non pagava da mesi perché era senza soldi. Lo avevano sistemato al piano di sopra della redazione nella stanza che era il mio ufficio. Era felice che qualcuno si fosse interessato di lui”.