Si continua a parlare tantissimo di Hamilton alla Ferrari, soprattutto dopo le parole del pilota sulla Mercedes e ora c’è un motivo in più.
Il secondo Gp di Formula 1 è ormai alle porte. Ferrari e Mercedes sono alla ricerca di risposte dopo la delusione del Bahrein. Red Bull e Aston Martin invece cercano conferme, dopo l’ottima performance di entrambe al debutto della nuova stagione. Inutile però nascondere che non si parla solo di quanto accade in pista.
Il futuro di Lewis Hamilton resta chiacchieratissimo, era così anche al termine della scorsa stagione. Quando si pensava che potesse ritirarsi, voci poi smentite dal diretto interessato. Dopo il Bahrein, però, il pilota non ha lesinato critiche alla sua scuderia, rea secondo l’inglese di non aver ascoltato le sue indicazioni. Sulle sue valutazioni pesano ovviamente le delusioni di un anno fa e una monoposto poco competitiva ai nastri di partenza della nuova stagione.
Ma di Lewis Hamilton si è parlato, e si continua a parlare tantissimo anche per un possibile approdo alla Ferrari. L’altra grande delusa per ora di questa stagione di Formula 1. E il contratto dell’inglese è prossimo alla scadenza di contratto. Una prospettiva al momento molto lontana, ma che può contare su alcune solide basi motivazionali.
Lo ha confermato anche Martin Brundle, ex pilota di F1 e ora commentatore per Sky Sport, che al podcast sulla Formula 1 dell’emittente ha detto: “Sono molte le ragioni per restare dove si trova ora, ma sapete abbiamo visto Senna lasciare la McLaren per andare alla Williams. I gradi piloti non ha paura di cambiare. Magari una parte di lui pensa che andare alla Ferrari possa essere esaltante, magari a fare il Michael Schumacher, trasformandola davvero in una squadra vincente. Magari sta pensando di andare a divertirsi lì”.
Va ricordato poi che lo stesso Hamilton in carriera non si è fatto problemi a cambiare squadra in passato. Nel 2012 quando lasciò la McLaren per diventare l’uomo di punta della Mercedes. Lo ha ricordato anche lo stesso Brundle, anche se l’ex pilota ha espresso molti dubbi sul fatto che questo possa essere uno scenario simile.
Poi c’è una questione legata all’età. A gennaio Hamilton ha compiuto 38 anni e gli anni di carriera restanti non sono poi così tanti. Schumacher quando approdò alla Ferrari nel 1996, a 27 anni. Certo Fernando Alonso e le sue prestazioni a 41 anni smentiscono quanto scritto, l’inglese quindi con la giusta potrebbe essere ancora competitivo per anni. Anche perché il pilota punta al record assoluto di titoli mondiali conquistati, non è un mistero. Il britannico è appaiato a Schumacher a quota sette e deve fare la scelta migliore per poter avere tra le mani una vettura e un team che possano supportarlo nell’inseguimento a questo record.
Brundle anche in questo caso ha le idee chiare: “Se andasse alla Ferrari, per esempio, sarebbe certo di poter fare meglio lì? Al momento hanno una serie di sfide interne da affrontare”. Poi però è stato il turno della Red Bull: “È l’unico posto in questo momento in cui penseresti che potrebbe andare. Potresti avere una formazione Verstappen-Hamilton? Potresti permetterteli? Ne hai bisogno? Perché io penso che la Red Bull sia abbastanza contenta di avere un pilota numero uno e un pilota ‘uno e mezzo’ in macchina”.
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