Sono ora in vigore nuove norme per i distributori di benzina, che non potranno che essere accolte in modo favorevole da parte di tutti gli automobilisti. Alcuni degli addetti ai lavori hanno però già storto il naso.
I distributori di benzina rappresentano inevitabilmente un luogo che non può che essere frequentato dagli automobilisti. Anzi, chi è abituato a fare ogni giorno decine di chilometri per motivi di lavoro non può che farlo più volte nel corso della settimana. Questo porta così a sviluppare un rapporto naturale di fiducia con i gestori, oltre che a notare eventuali variazioni di prezzo se si sceglie un punto in modo particolare.
A volte, invece, è soprattutto la comodità a prevalere, specialmente se si compie un tragitto più o meno uguale a prevalere. Se si vuole però davvero risparmiare in fase di rifornimento sarebbe opportuno verificare con maggiore attenzione i costi che vengono applicati. In caso contrario, a farne le spese sarà il portafoglio del conducente.
Negli ultimi mesi i distributori di benzina sono inevitabilmente finiti nell’occhio del ciclone a causa dei costi elevati che venivano applicati. Addirittura si è verificata una situazione che aveva ben pochi precedenti ma che ha avuto ripercussioni anche in altri ambiti: il diesel, alimentazione scelta soprattutto da chi si sposa per lavoro per il suo prezzo più basso, ha invece superato la benzian. Molti punti vendita si sono così ritrovati a dover ritoccare verso l’alto i listini, visto che gli autotrasportatori si spostano con mezzi a gasolio.
Il problema sembrava essere comunque stato parzialmente attenutato con il taglio delle accise, uno dei cavalli di battaglia del Governo Draghi, che ha prorogato la misura in più occasioni. Per alcuni questo si è rivelato provvidenziale, visto che permetteva di risparmiare circa 30 centesimi al litro,
Con l’inizio del nuovo anno, però, il suo successore, Giorgia Meloni, ha deciso di cambiare rotta e di eliminare questa agevolazione. Ben presto gli effetti si sono visti, in alcuni casi, soprattutto in autostrada, il diesel è arrivato a toccare quota 2,5 euro al litro.
Pur senza adottare un provvedimento ad hoc per ridurre i costi dei carburanti, il nuovo esecutivo ha pensato a un decreto ad hoc, ribattezzato non a caso “Decreto Trasparenza”, volto proprio a rendere più evidenti i prezzi che vengono applicati in fase di rifornimento.
Tutti i gestori sono così chiamati a mettere in mostra cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto a quelli praticati. Questo permetterà così di capire se si stia cercando di approfittare della buona fede degli automobilisti o si cerchi di essere in linea con quanto accade a livello nazionale. Questa idea non era piaciuta a molti addetti ai lavori, che avevano respinto l’accusa di voler fare soldi sulle spalle degli utenti, visto che i loro margini di guadagno sono piuttosto lievi.
Stabilite anche le sanzioni per chi non dovesse rispettare la norma. La multa può andare da un minimo di 200 a un massimo di 2.000 euro, a seconda del fatturato, a cui potrebbero aggiungersi anche giorni in cui l’attività sarà sospesa.
In un’ottica di trasparenza si è inoltre deciso di introdurre un’app che permetterà di avere una panoramica dei costi sulla base di quelli situati nelle vicinanze. Ogni automobilista potrà così scegliere liberamente quello che ritiene più vantaggioso.
Da aprile ad agosto 2023, il periodo in cui per tradizione ci si sposta di più, i bus turistici euro 6 potranno inoltre usufruire di un’accisa agevolata. Il Garante per la sorveglianza dei prezzi, conosciuto anche con il nome di Mister Prezzi, avrà poi il compito di vigilare affinché tutti rispettino il provvedimento.
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