Il mondo della Formula 1 è scosso da una clamorosa notizia: la Ferrari arriverà a Jeddah senza uno dei suoi elementi fondamentali
Qualcuno di voi ricorderà una scena ripresa a lungo dalle telecamere di Sky Sport durante l’ultima giornata dei test prestagionali a Sakhir. Charles Leclerc, visibilmente scontento delle sue prestazioni con la nuova Ferrari SF-23, a colloquio con David Sanchez, Head of Vehicle Concept della Scuderia, che cercava di tranquillizzarlo.
Non succederà più, perché l’ingegnere spagnolo ha rassegnato le sue dimissioni e non lavorerà più per il Cavallino. Un nuovo terremoto a Maranello dopo l’addio alla fine del 2022 di Mattia Binotto sostituito da Frederic Vasseur, ma anche dopo il ridimensionamento di Iñaki Rueda che si occupava della strategia in pista.
Una serie di cambiamenti improvvisi ma non imprevisto, perché il nuovo corso delle Rosse è cominciato malissimo e il trend non sembra destinato a cambiare. In realtà nei giorni scorsi era stato lo steso Vasseur a difendere il progetto della nuova monoposto, contestata da molti critici per la sua aerodinamica (settore di Sanchez). Ma evidentemente i rapporti all’interno della squadra non erano più idilliaci.
David Sanchez è certamente uno dei responsabili nel settore aerodinamico delle ultime monoposto uscite dalla fabbrica di Maranello, la F1-75 dello scorso anno e adesso della SF-23. Una macchina che sembra aver ribaltato i concetti rispeto ad un annoi fa, perché certamente più veloce sui rettilinei, ma anche meno guidabile in curva.
L’ingegnere spagnolo va via dopo oltre 10 anni di permanenza nel team e dopo essere diventato con il tempo responsabile dell’ingegneria e capo del concept sulla monoposto: Dal 2007 al 20912 aveva lavorato in McLaren, dove ha operato tra il 2007 e il 2012. E dal 2016 era stato promosso come capo aerodinamico.
Un addio certamente importante (anche se per ora Ferrari non lo ufficializzato) per il ruolo che ricopriva all’interno del settore gestione sportiva. E ora scatta la caccia al sostituto, che arriverà almeno per adesso con una soluzione interna.
Incerto anche il destino di Sanchez, che comunque secondo le prime indiscrezioni sarebbe già stato contattato da un team britannico. In ogni caso, esattamente come sta succedendo per Mattia Binotto, dovrà osservare un periodo di ‘quarantena’ prima di rimettersi a lavorare direttamente in pista. Tecnicamente se n’è andato lui, praticamente la Ferrari dovrà ripartire.
Il primo esame per le Rosse, così come per tutti gli altri, si avvicina perché la prossima settimana torneranno tutti in pista a Jeddah per il secondo Gran Premio stagionale. Una pista almeno sulla carta meno penalizzante per Leclerc e Sainz perché là conterà di più il motore, anche se le due Red Bull partiranno ancora come vetture da battere.
Difficile immaginare che in una sdola settimana Ferrari riesca a risolvere l’annoso problema nella gestione degli pneumatici che si è ripresentato anche a Sakhir. Ma in fabbrica sono tutti convinti che il progetto sia buono e continueranno a lavorare per migliorarlo
Così ieri pomeriggio su Twitter è arrivato un messaggio per i tifosi: “Uniti tutto è possibile”. In più alcune immagini della riunione in fabbrica convocata da Vasseur: c’erano Charles Leclerc e Carlos Sainz, oltre al racing director Laurent Mekies, un modo per far vedere che al momento stanno tutti remando dalla stessa parte. Ma l’Arabia diventa già un crocevia fondamentale per la stagione delle Rosse.
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