Sapete che la famosa utilitaria di Volkswagen ha rischiato seriamente di essere insidiata da una possibile erede che però il marchio non ha mai svelato? Ecco le sconcertanti foto che provano l’esistenza di questo modello.
Non se ne sapeva niente, eppure l’idea sulla carta – e pure in pratica a quanto sembra – esisteva sul serio ad un certo punto. Il marchio tedesco ha pensato di introdurre una vettura che facesse da “entry level” mentre Polo e Golf si dividevano il mercato delle utilitarie sportive e di medio costo ma poi, il progetto è finito nel dimenticatoio come tanti altri dello stesso periodo.
Sia la sportiva Golf che la più discreta Polo sono ormai in produzione da decenni con il marchio che fatica veramente a pensare ad un modo per separarsi dai modelli rimpiazzandoli con un degno erede. Di questa automobile invece ci rimangono solo fotografie e dichiarazioni di intenti.
Introdotta nel 1975, la Volkswagen Polo è una di quelle automobili intramontabili che faranno piangere a fiumi gli appassionati quando arriverà l’inesorabile momento di sostituirla o peggio ancora mandarla in pensione. Già la storica Golf quest’anno ci ha fatto spaventare quando il marchio ha dichiarato di non avere ben chiaro il suo futuro, salvandola solo pochi mesi fa.
Rassicurando subito i lettori sul fatto che no, né la vostra amata Polo né la sua dirimpettaia Golf sono state messe in fase di pensionamento, oggi vi raccontiamo la storia della volta in cui Volkswagen ci ha fatto un pensierino sul fatto di mandare in pensione la Polo o meglio ancora di affiancarla con un modello diverso per un altro tipo di clientela.
Correva l’anno 1982 quando la casa tedesca che aveva da poco messo in produzione quella scatoletta – in senso affettuoso – della seconda generazione della Polo decise di valutare seriamente l’idea di ampliare un po’ la gamma, dopo tutto la Polo costituiva a tutti gli effetti un’alternativa economica alla potente Golf che era la sportiva del gruppo. Serviva ancora qualcosa.
L’idea per una citycar prese forma quando i progettisti del marchio produttore della famosa auto del popolo decisero di introdurre una versione più piccola che sintetizzasse le migliori caratteristiche di entrambe le auto. Simile ad una scatola nelle forme e molto lungimirante se consideriamo che negli anni ottanta non c’erano molte citycar in circolazione in Europa, la Volkswagen di oggi vi sorprenderà sul serio.
La piccola e spigola Volkswagen Student venne introdotta all’attenzione dei vertici dell’azienda con l’idea di inserire un economico modello entry level per i potenziali clienti che magari cercavano un’auto per arrivare da un punto A ad un punto B senza troppi fronzoli. La vettura lunga appena tre metri e tredici e larga un metro e mezzo mirava ad un solo obiettivo: risparmiare lo spazio.
L’unica caratteristica riconoscibile per l’epoca è il muso della Volkswagen Passat, berlina di fascia alta che guarda caso è un altro mezzo storico del marchio. La Student con un nome riferito ovviamente ai giovani che avrebbero dovuto costituire la clientela media della vettura montava un motore da 49 cavalli capace di ottimizzare i consumi, larghi sportelli avvolgenti per facilitare l’entrata anche ai passeggeri e una strumentazione disposta a colonnina in mezzo ai sedili frontali molto comoda.
L’automobile che sarebbe sicuramente entrata sul mercato nella fascia di prezzo più bassa del marchio tedesco non ebbe seguito, il che è un vero peccato considerando che due automobili praticamente identiche – la Lupo e la Up! – avrebbero spopolato vari anni dopo quando però ormai Volkswagen aveva perso l’esclusiva sull’idea della citycar europea. Un vero peccato.
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