Auto moderne, la bufala degli americani: tutto è nato in Romania

Pensavano di averlo inventato gli americani e invece la verità è ben diversa. Ecco l’invenzione partorita da un grande paese europeo che una casa statunitense sperava di “spacciare come propria” di fronte alla storia.

A volte, il vero inventore di una tecnologia rivoluzionaria rimane nell’ombra mentre qualcun altro si prende il merito della sua creazione. E’ successo con tanti inventori famosi tra cui anche uno che ha letteralmente intuito decenni prima di tutti gli altri il potenziale di una tecnologia destinata a cambiare il mondo delle automobili. Ecco la storia che non vi hanno mai riferito.

La bufala americana sulle auto
La bufala americana sulle auto (MondoFuoristrada.it)

La prima di tutte

Se vi chiedessero qual è stata la prima automobile della storia a sfoggiare una linea aerodinamica, voi cosa rispondereste? Da bravi conoscitori della storia moderna del mondo dei motori, sicuramente la famosa Chrysler Airflow del 1934 che è stata sicuramente la primissima vettura a sperimentare questo tipo. Ma cosa pensereste se vi dicessimo che in realtà, è esistito un uomo che ha costruito qualcosa di simile meglio e molto prima?

Ebbene si perchè la vera invenzione – o meglio scoperta – dei benefici del metodo aerodinamico arriva dalla Romania, paese europeo che oggi è molto più conosciuto per le sue vetture low cost come quelle prodotte dal marchio Dacia acquisito da Renault e attualmente record-brand per vendite nel primo mese del 2023 con oltre 20.000 Dacia Sandero piazzate nel giro di una trentina di giorni in tutto il continente.

Chrysler Airflow
Chrysler Airflow, non è stata la prima (MondoFuoristrada.it)

Intuizione geniale

Il principio dell’aerodinamica secondo cui una vettura che offre meno resistenza all’aria consuma molto meno carburante rispetto ad una che non bada assolutamente a questo piccolo dettaglio è stato intuito per la prima volta da un inventore di nome Aurel Persu. L’uomo nacque in Romania nel 1890 e nel corso degli anni venti tentò in ogni modo di far capire questa importante rivoluzione ai costruttori di automobili.

Nel 1922 il nostro Persu si trovava a Berlino, centro pulsante dell’industria pesante tedesca dove erano nati i primissimi motori per automobile e motocicletta. Usando solo i suoi fondi personali l’inventore produsse una vettura denominata con il suo cognome, la Aurel Persu Car che doveva dimostrare la bontà delle sue idee. Il principio era quello della goccia d’acqua che cadendo a terra offre pochissima resistenza all’aria, da qui la forma singolare del mezzo.

Nessuna garanzia, niente prodotto

La vettura a forma di goccia d’acqua di Persu ha una linea impressionante per il periodo se considerate che le vetture a quei tempi erano ancora molto simili a sgraziate carrozze con ruote a raggi e telai aperti: pensate che genio era Persu, l’uomo aveva anche capito che mantenere gli pneumatici dell’auto all’interno della carrozzeria anziché farle sporgere migliorava di molto l’aerodinamica del mezzo.

Queste intuizioni sembrano banali ad oggi ma all’epoca, Persu fu l’unico a metterle in pratica realizzando una vettura con un coefficiente di resistenza all’aria stimato tra lo 0,28 e lo 0,22 che si può paragonare a quello di certe supercar moderne come la Pagani Zonda che si ferma a 0,37! Nonostante fosse in grande anticipo sui tempi però, l’inventore romeno non realizzò mai la sua invenzione su scala industriale.

Persu car
Persu car francobollo (MondoFuoristrada.it)

Secondo le cronache dell’epoca infatti alcune industrie europee si fecero avanti per acquistare il brevetto di Aurel Persu ma non offrirono grandi garanzie all’inventore che, piuttosto che vendere la sua idea per pochi soldi senza alcun tornaconto o riconoscimento personale, girò i tacchi e tornò in Romania dove sarebbe morto nel 1977 dopo aver visto i suoi principi diventare la norma nel mondo delle auto. Ben tredici anni dopo, Chrysler avrebbe prodotto la Airflow.

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