Presa la decisione dalle alte sfere governative sull’utilizzo delle automobili a motore diesel. Cambia tutto, come confermato anche da fonti ufficiali.
Una delle notizie bomba degli ultimi giorni riguarda sicuramente la decisione della Commissione Europa sui carburanti del futuro. Come ufficializzato, dal 2035 saranno bloccate le vendite di autovetture con motore a benzina o diesel.
Scelta che fa discutere, soprattutto per quanto concerne le case automobilistiche che dovranno rapidamente adeguarsi a tali imposizioni europee. Ma anche i consumatori e gli automobilisti dovranno correre ai ripari.
Vero che in molti paesi i motori soprattutto a diesel e gasolio stanno cominciando a calare di produzione. Infatti si tratta di vetture che inevitabilmente hanno maggior numero di emissioni di Co2 nell’ambiente e dunque vanno letteralmente frenate. Il tutto per agevolare mezzi di trasporto ibridi ed elettrici, dunque meno inquinanti possibili.
Questo addio definitivo alle automobili che viaggiano con motore a diesel però non ha convinto tutti. Situazione molto particolare sta avvenendo in Francia, dove il Governo aveva dato una stretta totale: niente più macchine a diesel dal 2026, dunque tra solo tre anni dovrebbero sparire dalla circolazione questo tipo di propulsori.
Ma fa accezione una delle città più grandi e sviluppate del paese transalpino. Ovvero il comune di Lione, centro storico e popoloso della regione Rodano-Alpi.
Nonostante Bruno Bernard, presidente dell’area metropolitana di Lione, sia un noto ecologista, la giunta comunale ha scelto di ritardare l’abolizione ed il divieto di circolazione dei motori diesel di due anni. Non più stop nel 2026, bensì data posticipata al 2028.
Il motivo non riguarda tanto le politiche di ambiente ed ecologia, bensì il semplice buon senso. Lione non sarebbe in grado di effettuare un cambiamento nella politica della mobilita, soprattutto sui mezzi di trasporto pubblici, in così breve tempo. Meglio a questo punto prorogare la scadenza per i motori diesel così da poter programmare con maggiore serenità e decisione la svolta ambientale.
Bernard ha candidamente ammesso: “Questa soluzione è dettata da un principio di realismo. Io sono per migliorare le cose nel mondo reale per la situazione climatica e, secondo le nostre valutazioni, la data del 2028 corrisponde meglio ai programmi di sviluppo della mobilità (in particolare dei tram) nell’area urbana”.
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