A quasi trent’anni dalla sua scomparsa si torna a parlare di Ayrton Senna, leggenda della Formula 1. E spunta un retroscena da brividi.
Bastano il suo nome e il suo cognome e scatta tuttora la magia. Uno dei piloti più forti mai visti in Formula 1. Uno dei più grandi di sempre. Ayrton Senna, talento immenso e classe cristallina e quel carattere così distante dagli stereotipi sui piloti. Timido e riservato, quanto aggressivo e veloce in pista. E nonostante siano passati quasi 30 anni dal sua morte, il brasiliano non è stato dimenticato.
È così per gli appassionati della classe regina del motor sport, ma non solo. Perché La storia tragica di Ayrton la conoscono tutti, una leggenda. Non può essere definito in altro modo. Tre i campionati mondiali vinti: nel 1988, nel 1990 e nel 91. Tutti e tre arrivati alla guida della Mclaren, dove diede vita con il compagno di squadra Alain Prost a un duello entrato nella storia della Formula 1.
I numeri confermano la grandezza di ‘Magic’: 162 Gran Premi disputati e 41 vinti, con annesse 65 pole position. Fino al gran premio di Monza del 1994, dove perse tragicamente la vita. Un fatto che segnò tantissimo questo sport e che portò all’attenzione di tutti il problema legato alla sicurezza in pista dei piloti. E oggi si possono raccogliere i frutti di questo lavoro, sia per quanto riguarda gli autodromi, che per le monoposto. Inutile nascondere che il pensiero in questo caso è finito subito sull’Halo.
Senna Però può vantare anche il record di vittorie a Montecarlo, ben 6 e di queste 5 sono state consecutive. Di quanto accaduto nel 1994, però, ha parlato l’ex pilota Riccardo Patrese. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ italiano ha fatto un incredibile rivelazione. Qualcosa che a quasi 30 anni dalla scomparsa di Ayrton non era mai venuta a galla e che lascia basiti.
“Nel 1994 a Imola, il weekend maledetto dove perse la vita Ayrton Senna mi resi disponibile alla scuderia Williams per i collaudi. Quella macchina, infatti, aveva bisogno di essere sviluppata. Inoltre con la scuderia stavamo già pianificando la prossima stagione, avrei dovuto fare coppia con lui“.
“Senna è stata l’ultima persona che salutai quel giorno. Poi quello che è successo lo sanno tutti. Alla fine accettai l’offerta della Williams, ma non ci ho dormito per sette giorni, avevo 40 anni e l’impressione di star sfidando il destino“.
Dubbi che poi hanno avuto la meglio, perché alla fine Patrese rifiutò l’offerta. E al suo posto fu scelto David Coulthard, già collaudatore del team inglese che così inizio la sua carriera da pilota, che lo portò a diventare vice campione del mondo nel 2001. In carriera 246 i Gran Premi disputati con appena 13 successi.
Patrese invece si ritirò dal mondo della F1 dopo la sfortuna avventura con la Benetton e la scelta di Briatore di non confermarlo. Oggi è tornato a parlare di Ayrton Senna rivelando come rifiutò il sedile che era stato del brasiliano. Una scelta ponderata nel ricordo del mito della Formula 1.
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