Svolta storica della Corte di Cassazione che si è definitivamente pronunciata riguardo alle multe comminate dal rilevamento con autovelox
Quella dello scorso 25 gennaio 2023 rimarrà una data importante per gli automobilisti. La Corte di Cassazione si è pronunciata riguardo ad una delle tipologie di multe più odiate, quelle con autovelox. La decisione è destinata ad avere portata generale e a dirimere tantissime controversie in piedi davanti agli organi giudiziari. Intanto se vi dovesse arrivare una multa del genere a casa sappiate che non dovrete pagarla.
La presenza degli autovelox su tutta la rete stradale del nostro paese ormai è un dato assodato, eppure in alcuni casi agli automobilisti viene riservato un brutto scherzo dalle forze dell’ordine. Stiamo parlando del rilevamento della velocità con il sistema elettronico montato sulle auto di servizio chiamato Scout Speed. Con lo scout speed gli agenti sono in grado di rilevare in tempo reale la velocità del veicolo che passa davanti a loro sia che questo li preceda, sia che questo stia circolando nel senso opposto di marcia. Inevitabile per gli automobilisti l’effetto sorpresa, tanto da non rendersi neppure conto di aver preso una multa per eccesso di velocità. Bene è stato proprio questo effetto sorpresa ad essere censurato dalla Corte di Cassazione, ecco il perché.
La Suprema Corte si è dovuta pronunciare sul ricorso effettuato da un comune in seguito alla sentenza del Tribunale in grado di Appello con la quale era stata confermata l’illegittimità della multa per eccesso di velocità posta a carico di un conducente. Il rilevamento dell’infrazione era avvenuto con il sistema scout speed e l’automobilista impugnando il verbale aveva lamentato la totale assenza della segnaletica riguardante la possibilità del rilevamento della velocità in quel tratto di strada. La Cassazione ha confermato la sentenza del Tribunale che aveva fondato l’illegittimità della sanzione sul dettato del Codice della Strada che impone obbligatoriamente la preventiva segnalazione nel caso di rilevamento della velocità con qualsivoglia strumento.
In senso contrario si era invece espressa una disciplina dettata da una Circolare del ministero nella quale disciplinando l’utilizzo dello scout speed non si faceva alcun cenno all’obbligo di preventiva segnalazione. La Corte di Cassazione, dopo aver ribadito che sulla base della gerarchia delle fonti il dettato del CdS prevale su quello della Circolare ministeriale, ha voluto ricordare agli enti locali che fanno delle multe il modo per rimpinguare il proprio bilancio che in tema di eccesso di velocità la sanzione è lo strumento volto a prevenire il comportamento pericoloso degli automobilisti – ecco il perché del ruolo essenziale della preventiva segnalazione – e non per reprimere o punire il comportamento illecito. Dunque affinché possa ritenersi legittima la multa con il sistema scout speed è essenziale la preventiva segnalazione della possibile rilevazione della velocità, preventiva segnalazione che deve far sì che l’automobilista possa rendersi conto del pericolo e moderare la velocità.
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