Ottimizzare il lavoro e migliorare le colture sarà sempre più facile grazie a trattori, aratri e trebbiatrici automatizzati: il futuro è giunto.
Nella società moderna l’agricoltura è diventato un campo lavorativo snobbato. I giovani di oggi preferiscono cercare un lavoro che gli permetta di mettere a frutto anni di studi senza doversi sporcare le mani, mestieri che consentano di gestire delle attività o che gli permettano di mettere a frutto la loro creatività ed il loro ingegno. In un contesto sociale di questo tipo, il lavoro manuale è visto come la peste, anche perché generalmente si tratta di mansioni che vengono pagate meno e comportano maggiore fatica (non a caso si tratta di professioni considerate usuranti).
Nemmeno quelli che non hanno titoli di studio da mettere a frutto sono attirati dal lavoro dei campi, prediligono lavori stagionali nel turismo o nello spettacolo e persino lavori da operaio. Nel primo caso perché questi gli permettono di creare maggiori rapporti sociali, una rete grazie alla quale crescere e aprirsi nuove possibilità lavorative. Nel secondo perché, sebbene si tratti comunque di mansioni ripetitive e dure da svolgere, solitamente gli stipendi sono maggiori e le coperture mediche e assistenziali maggiori.
L’innovazione tecnologica unico strumento per un’agricoltura sostenibile e proficua
D’altronde è vero che l’agricoltura è un settore nel quale è necessario mantenere i profitti bassi, poiché dal prezzo di base dipende anche quello al dettaglio e se cresce troppo aumentano anche i costi dei beni di prima necessità, peggiorando le condizioni di vita di tutti e accrescendo la povertà. I costi di gestione e di lavoro dei campi, però, continuano ad aumentare. La mancanza di manodopera peggiora la qualità e diminuisce la quantità dei raccolti. Minore produzione aumenta il costo del prodotto, poiché accresce la domanda sul mercato, dunque qual è la soluzione?
L’industria lavora ormai da anni nella rivoluzione del settore, al fine di poter garantire una produzione maggiormente sostenibile (economicamente e a livello ecologico) e di garantire la soddifazione della domanda di mercato. L’unico modo per riuscirci è quello di studiare metodi di coltivazione che non stressino eccessivamente il terreno coltivabile e che consentano dunque una produzione più efficiente e sistemica. Per farlo vengono utilizzati sempre più strumenti di analisi informatica, in grado di gestire macchine completamente o in parte automatizzate e collegate ad un’unica piattarfoma.
Trattori, trebbiatrici e aratri automatizzati e dotati di machine learning
Uno sprazzo del futuro del settore è stato mostrato dall’azienda americana Cnh Industrial durante la fiera di settore ‘Tech Day‘ tenutasi a Phoenix lo scorso dicembre. L’offerta dell’azienda comprendeva trattori a guida autonoma, guidati da un software apposito che ne stabilisce il percorso giornaliero. Grazie al sistema automatizzato presentato dall’azienda, si risparmiano ore di lavoro umano e si migliorano anche i passaggi sul campo, grazie all’utilizzo del Gps e dell’Rtk per ottimizzare la precisione del mezzo (il cui margine è di appena 2 centimetri).
Il software di sistema presentato da Cnh Industrial riesce a gestire il lavoro del trattore a distanza. Grazie alla piattaforma, infatti, lo spargiconcime può essere utilizzato per innaffiare solo le piante che necessitano di questo processo, visto che il sistema di computer vision piazzato sotto il trattore permette di riconoscere ciò che passa sotto il mezzo e sul computer viene tenuta traccia delle parti di campo che sono state già irrorate. Il trattore in questione, oltre alla guida autonoma, presentava il primo sistema di trazione completamente elettrico, dunque si tratta di un veicolo che non inquina l’ambiente circostante.
Anche l’aratro presentato alla fiera è dotato di un sistema di machine learning finalizzato all’ottimizzazione del lavoro. Una volta sondato il terreno, il mezzo regola l’altezza e l’assetto per ottimizzare il lavoro da compiere sulla superficie nella quale viene impiegato. I vari modelli di aratro presentati erano tutti dotati di guida automatizzata, mentre la trebbiatrice necessita ancora di un guidatore per essere utilizzata. Anche in questo caso la tecnologia la fa da padrone, visto che il modello mostrato presenta un sistema che le consente di lavorare all’unisono con il cargo e dunque di risparmiare tempo e lavoro. L’ultima meraviglia tecnologica presentata è l’imballatrice dotata di sistema di guida automatica Lidar (lo stesso delle Tesla).