Lo sciopero dei benzinai per ora è confermato, nessun accordo con il governo e gli automobilisti restano in agitazione. Le date.
Non si smette di parlare dei rincari del prezzo della benzina. Con il governo che ha tolto le accise, che calmieravano i costi. Un periodo davvero difficile per gli automobilisti sotto questo punto di vista, soprattutto per chi usa la macchina per motivi di lavoro. I costi di benzina e diesel, però, sembrano aver iniziato una corsa verso l’alto senza fine.
Il governo, dal canto suo, ha deciso una misura che comunque ha fatto chiacchierare moltissimo. I cartelli con i prezzi medi a livello regionale e nuove regole per le stazioni di servizio. Soluzioni che però non hanno placato le tante polemiche dell’ultimo periodo. E se gli automobilisti sono scontenti, anche i benzina non sono certamente contenti.
Il tutto dovrebbe tradursi in uno sciopero, che ormai sembra essere alle porte. Il tavolo tecnico con la maggioranza di governo, infatti, non ha placato gli animi e la manifestazione sembra essere confermata. ‘La pietra dello scandalo’ è sempre la stessa: il taglio delle accise. Poi però ci sono anche il decreto carburanti e l’istruttoria Antitrust per la chiarezza sui prezzi.
Sciopero che dovrebbe andare in scena il prossimo 25 e il 26 gennaio, con le stazioni di rifornimento che resteranno chiuse in segno di protesta. E che investirà tutto lo ‘Stivale’. Per scongiurare questa scelta dovrebbe però arrivare il passo indietro dell’esecutivo, anche su un solo punto del decreto.
In questo è contesto l’obbligo di esporre i cartelli con i prezzi è senza ombra di dubbio la novità che è piaciuta di meno. Da una parte dovrebbe esserci indicato il costo medio giornaliero per regione, come detto, dall’altro quello della pompa di benzina. E chi non i adeguerà correrà un rischio salatissimo.
Previste multe per i trasgressori, fino a 6000 euro. Sanzioni alte, altissime, ma sproporzionate stando sempre alla categoria pronta a scioperare. Un incasso di quasi sei settimane di lavoro, stando a Bruno Bearzi, il presidente della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti.
Benzinai ed esponenti del governo, che però, continuano a rimpallarsi le responsabilità di quanto sta accadendo. Da una parte c’è chi parla apertamente di errore sul taglio delle accise. Dall’altra c’è chi invece parla di speculazione dei benzinai, relativo all’aumento dei costi dell’ultimo periodo.
Inoltre le critiche sono arrivate anche per le scelte del governo, misure che non servirebbero minimamente a far rientrare il problema e il momento dei crisi. In mezzo a tutto questo ci sono gli automobilisti e le associazioni dei consumatori hanno già fatto sentire la loro voce. Schierandosi apertamente contro lo sciopero.
Un’ulteriore danno per i cittadini lo sciopero dei benzinai del 25 e del 26 gennaio, anche in virtù dell’indagine dell’Antitrust sui prezzi esposti al pubblico. Per ora però di certo sembra esserci lo sciopero di fine gennaio. A meno che non si trovi un compromesso tra le parti.
Sognate di andare a tavoletta su una 500 come fosse un'auto da corsa? Ora è…
Le forze dell'ordine hanno recentemente fatto una scoperta sconcertante: sul territorio italiano c'è un numero…
Nell’ottica di promuovere la diffusione e l’uso sempre maggiore di automobili poco inquinanti, la rottamazione…
Oggi vi parleremo di un'Alfa Romeo Giulia molto sfortunata che, pur essendo eccezionale per il…
Attenzione alle ultime novità per quanto riguarda gli incentivi Auto. I fondi dovrebbero essere sbloccati…
L'attesissimo restyling della Fiat Panda potrebbe avere un prezzo di listino davvero alla portata per…