Nel corso di un’intervista concessa a ‘Canal +’, la moglie di Michael Schumacher si è sbottonata ed ha detto tutta la verità.
In pista Michael Schumacher era sempre andato ad un passo dal limite, rischiando costantemente di perdere il controllo dell’auto o di sbattere contro l’avversario di turno. Il pilota tedesco, però, aveva un controllo straordinario della sua monoposto e sebbene spesso andasse oltre il limite concesso dalla fisica, il suo talento ed un pizzico di fortuna lo avevano sempre aiutato ad evitare il peggio. A quelle velocità, infatti, basta un secondo di ritardo, un oggetto in pista, un centimetro in più, per causare un incidente e perdere la vita.
Lo sapeva bene anche “Schumi” che aveva assistito alla tragedia di Ayrton Senna, fenomeno brasiliano deceduto proprio a causa di un incidente in pista nel 1994. Lui però aveva avuto una sorte migliore, l’unico incidente grave gli era capitato a Silverstone e se l’era cavata con una frattura alla gamba. Il destino, beffardo, ha voluto che il peggio avvenisse fuori dalla pista, durante una vacanza invernale sulle nevi di Méribel. Il sette volte campione del mondo è caduto e per questione di centimetri – questa volta a suo sfavore – è precipitato in un incubo: con la testa ha colpito delle pietre e il danno subito è stato talmente grave da mandarlo in coma e da fare temere che non si sarebbe più svegliato.
Per fortuna non è stato così, ma i mesi di ricovero sono stati tanti, le condizioni dalle quali si è dovuto riprendere sono state molto gravi e ancora oggi non è dato sapere quale sia il suo reale stato di salute. La famiglia ha infatti deciso di non condividere dettagli sulla vita che il pilota sta svolgendo adesso, si sa solamente che ha vissuto per anni in Svizzera, nei pressi del lago di Ginevra, che adesso si sarebbe trasferito in Spagna, nei pressi di Maiorca, e che qualche anno fa è stato sottoposto ad una terapia sperimentale per migliorarne la salute.
Oggi, come nei giorni in cui correva in pista, al suo fianco c’è la moglie Corinna, una donna discreta, capace di stare sempre un passo indietro e di non approfittare della fama e del successo del marito per farsi pubblicità o un nome. Innamoratissima del marito, la donna lo seguiva per ogni pista del mondo, stava in apprensione mentre gareggiava, esultava per le vittore e soffriva per le sconfitte, ma tutto con estrema riservatezza, senza mai prendersi le copertine.
Sempre lei gestisce oggi la situazione con grande amore e grande precisione, evitando che trapelino informazioni che possano danneggiare l’amato e proteggendo i figli dalla curiosità morbosa della stampa e del pubblico. In casa sua possono entrare solo gli amici fidati, quelli di cui si fidava Michael e che hanno dimostrato dopo l’incidente di essere amici veri, per nulla interessati a vivere della gloria riflessa del campione.
Intervistata di recente da Canal +, Corinna ha parlato di alcuni aspetti della vita del marito, partendo dalla decisione di vestire il rosso Ferrari. Era l’estate del 1995 quando si prospettò l’occasione, l’estate in cui Ayrton Senna avrebbe dovuto vestire i colori della monoposto emiliana (morì nel noto e tragico incidente di cui sopra), e Corinna ebbe un ruolo determinante: “Eravamo in giardino. Michael si avvicinò e mi chiese cosa ne pensassi di un suo arrivo alla Ferrari. Gli risposi semplicemente che se avesse davvero avuto la possibilità di andare lì, allora avrebbe dovuto farlo. Sarebbe stato qualcosa di fantastico”.
Come detto, Corinna permette solo a chi si è dimostrato un vero amico del marito e della famiglia di entrare in casa. Uno degli amici storici, un vero amico, è stato l’ex manager Willy Weber, il quale accorse immediatamente non appena saputa la tragica notizia dell’incidente del 2013, avvisando la moglie e gli amici stretti del 7 volte iridato che Michael versava in condizioni critiche. Amico vero è stato ed è tutt’ora anche Jean Todt, manager di quella Ferrari con la quale Michael Schumacher ha vinto 5 mondiali di fila.
Corinna è rimasta piacevolmente sorpresa dallo scoprire che queste persone erano realmente legate a suo marito e questo l’ha fatta riflettere: “Michael aveva capito subito su chi poteva contare davvero. Penso che Jean fosse fra quelle persone, anche se sarebbe bello che a raccontare questa storia potesse essere Michael“. In seguito ha aggiunto: “La situazione è cambiata all’improvviso. In quel momento, quando non si possono più fare certe cose e succede qualcosa di triste, si vedono i veri amici. E Jean Todt, devo dirlo chiaramente, è uno dei pochi”.
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