Ha intrapreso la sua carriera proprio per seguire le orme del padre. Ma è morto come mai avrebbe voluto. La sua incredibile e romantica epopea
Sapete quanto amiamo il mondo dei motori. E’ la nostra vita. Ma, purtroppo, siamo costretti, ormai quotidianamente, a darvi conto di lutti che colpiscono il mondo che tanto ci appassiona. L’ultimo è davvero straziante. Mai avremmo voluto dire addio a questo personaggio così iconico.
Temerario. Così possiamo descriverlo in una parola. Sempre alla ricerca del brivido. Eppure, ironia della sorte, non se n’è andato in velocità, come amava fare. Ma si è spento lentamente, dopo aver combattuto contro un cancro al pancreas. Uno dei tumori più aggressivi. Per intenderci, lo stesso che ha ucciso, molti anni fa, un grande della musica come Fabrizio De Andrè. E, assai più recentemente, una leggenda del calcio italiano e mondiale come Luca Vialli.
Oggi, invece, dobbiamo piangere un nuovo lutto. “I temerari non vivono una vita facile” ha detto il fratello, ricordandolo. Lui che aveva seguito le orme del padre.
Addio alla leggenda dei motori
Motociclista e figlio d’arte, è morto all’età di 60 anni lo stuntman Robbie Knievel. Se n’è andato all’interno di un ospizio/casa di cura. E’ morto con tre figlie al suo fianco: Krysten, Karmen e Maria. Sarà sepolto con altri membri della famiglia a Butte, nel Montana. La morte che forse mai avrebbe scelto, lui che ha sempre amato, adorato, il brivido e le peripezie. Nel corso della sua vita e della sua carriera, Knievel ha stabilito una serie di record di acrobazie spericolate e ha completato un salto sopra le fontane del 1989 al Caesars Palace di Las Vegas, dove suo padre è quasi morto in un incidente nel 1967. Conosciuto anche come “Kaptain Robbie Knievel”, ha completato un salto in moto sopra un baratro in una riserva indiana fuori dal Grand Canyon National Park nel 1999.
Tanto coraggio, tanto rischio, ma alla fine Robbie Knievel è morto in un letto di ospedale. Da ragazzo, Robbie Knievel ha iniziato ad andare sulle due ruote per emulare il suo famoso padre, Evel Knievel, morto nel 2007 a Clearwater, in Florida. Ma dove Evel Knievel notoriamente è quasi morto per le ferite quando si è schiantato con la sua Harley-Davidson durante un salto sopra le fontane del Caesars Palace a Las Vegas nel 1967, Robbie ha completato il salto nel 1989 utilizzando una Honda appositamente progettata.
Fino al 2009, Knievel ha utilizzato moto da cross Honda CR500 ad alte prestazioni progettate per il salto, mentre suo padre ha effettuato la maggior parte dei suoi salti da record utilizzando una motocicletta Harley-Davidson XR-750 . L’XR-750 è una motocicletta significativamente più pesante e meno agile della CR500 perché la Honda è una moto da cross mentre l’Harley è una motocicletta da corsa flat track.
Robbie Knievel ha anche fatto salti sulla Las Vegas Strip sopra una fila di limousine nel 1998 al Tropicana Hotel. Tra due edifici al Jockey Club nel 1999. E un salto di Capodanno al The Mirage, il 31 dicembre 2008. Nel 1992, all’età di 29 anni, rimase ferito quando si schiantò contro il 22esimo dei 25 camioncini allineati su una campata di 55 metri a Cerritos, in California. Robbie ha completato oltre 340 salti, stabilendo 20 record mondiali.