Addio alle auto, un italiano stravolge il mondo della mobilità in Europa

Niente sarà come prima per i cittadini dopo l’arrivo di questa persona, originaria del nostro paese, che ha in mente un obiettivo chiaro: dire addio alle automobili il prima possibile in tutto il paese. Può farlo davvero?

Abbandonare tutte le automobili e spostarsi senza veicoli come fanno già nella famosa Mackinac Island negli Stati Uniti sembra un’utopia eppure ci sono persone convinte di potercela fare anche senza auto, né a motore tradizionale né elettriche. Il futuro per le quattro ruote insomma sembra diventare sempre più incerto, specialmente perchè iniziative come questa sono sempre più diffuse.

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Le automobili ci lasciano? (MondoFuoristrada.it)

Abituati ad usarla

Sono ormai oltre cento anni che utilizzammo abitualmente le automobili come mezzo di trasporto, con quella che una volta era considerata soltanto una comodità per ricchi che è diventata un oggetto di uso comunque, che siamo quasi obbligati a possedere se non vogliamo affidarci ai mezzi pubblici o sentirci in qualche modo “inferiori” agli altri cittadini che ci gravitano attorno.

L’automobile del resto è una bella comodità e forse, a capire quanto sia importante e non banale possederne una sono proprio le persone che non la hanno o che l’hanno data via per qualsiasi motivo, fosse anche il costo eccessivo di riparazioni, benzina e via discorrendo. Ma il futuro ha messo un grosso punto interrogativo che non si può ignorare sull’utilizzo dell’automobile, inquinante o meno che essa sia.

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Forse si tornerà al cavallo, forse useremo tutti la bicicletta (MondoFuoristrada.it)

Problemi di ogni genere

I principali problemi che le automobili causano nella vita quotidiana delle grandi città non si limitano certo all’inquinamento: anche le nuove vetture elettriche non sfuggono al problema della sovrappopolazione nelle metropoli che va a causare un traffico davvero tremendo nelle città più popolose nonché problemi di parcheggio che rischiano di peggiorare ora che gli architetti britannici hanno insinuato un dubbio pericoloso negli automobilisti: e se le auto stessero diventando troppo pesanti per i parcheggi multipiano costruiti anni ed anni fa?

Domande a cui al momento non ci sono molte risposte: si, città come Milano o Londra dove i servizi di trasporto pubblico sono molto buoni possono risolvere il problema più facilmente ma le altre dove i trasporti non sono così ottimali e le distanze sono enormi – pesante solo a certe metropoli degli USA per dirne una – dovranno sicuramente trovare una soluzione per dire addio alle automobili, prima o poi. Un progetto che tra l’altro, ha un italiano tra i suoi più grandi sostenitori.

Tutti in bici

Una città europea su tutte è già a buon punto nel dire addio per sempre alle automobili: si tratta della spagnola Valencia dove anche il lavoro dell’Assessore italiano emigrato in Spagna Giuseppe Grezzi ha dato un grande contributo al progressivo abbandono delle vetture. Un addio reso possibile da limitazioni, certo, ma non solo: la strategia da cui anche il nostro paese che non primeggia certo in questo campo dovrebbe prendere esempio è un’altra.

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L’assessore Giuseppe Grezzi (MondoFuoristrada.it)

La città iberica ha ricevuto di recente il desiderato European Green Capitol Award per il suo impegno nel ridurre le emissioni nocive ed azzerarle completamente entro il 2030, cinque anni prima dello stop assoluto alla produzione di automobili tradizionali ordinato proprio dal Parlamento. Come hanno fatto gli spagnoli a raggiungere questo obiettivo? Presto detto, la risposta è scontata.

Potenziando i trasporti pubblici, naturalmente: “Questo obiettivo è raggiungibile solo migliorando i trasporti pubblici. Negli ultimi anni abbiamo aggiunto 23 linee extra e i mezzi sono attivi anche durante la notte, 24/7″, spiega il politico che ha preferito portare la sua opera all’estero in un paese che è già a buon punto nel ridurre le emissioni quasi del tutto. Ora, c’è da dire una cosa: Valencia ha circa 800mila abitanti. Ciò che è stato fatto così in piccolo è replicabile in città molto più popolose?

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