Non sono tempi facili per gli automobilisti, nemmeno nel 2023 a quanto pare. L’ultima normativa lo certifica.
Il mondo dell’automobilismo, per quanto lentamente, si sta affacciando verso una nuova era. E’ noto più o meno a tutti infatti che a partire dal 2035 l’intero mercato europeo – e anche quello statunitense, a larghi tratti – verrà rivoluzionato. Sarà infatti l’anno della transizione dai motori tradizionali – diesel e benzina su tutti – all’elettrico.
Un cambio di passa veramente notevole, che pare davvero definitivo, a meno di incredibili quanto decisamente ardui cambiamenti dell’ultima ora. Logicamente, non tutti accettano questa decisione, costruttori compresi, anche se è difficile non accettare di aderire a tale scelta per praticamente qualunque marchio o Paese legato all’Europa. E a proposito di Europa, sembra proprio che cambieranno molte cose di qui in avanti: e tutto grazie alla normativa Euro7, molto discussa in queste ore e che porterà una vera e propria svolta in vista dei prossimi anni.
Euro7, la decisione è definitiva: di cosa si tratta
Come dicevamo, grandi cambiamenti in vista per il futuro. Ci riferiamo alla normativa Euro7, che va a ritoccare nuovi standard di motorizzazione sulle emissioni inquinanti. A partire dal 2025, tutti i veicoli (anche elettrici) dovranno rispettare gli stessi standard dei mezzi alimentati a diesel o a benzina. La proposta andrà a sostituire la Euro6, con il fermo obiettivo di ottenere una drastica riduzione dell’inquinamento, così da incrementare la presenza di veicoli puloti e migliorare la qualità dell’aria.
Prima di cantare vittoria, però, il provvedimento dovrà essere sottoposto ad un iter comunitario di approvazione da parte dell’Europarlamento e del Consiglio europeo. Se arriverà l’ok definitivo ambo le parti, la normativa entrerà in vigore a partire dall’1 luglio 2025 e dall’1 luglio 2027 per i mezzi più pesanti. La proposta, oltre ad includere il particolato e componenti dei veicoli come freni e gomme, riguarda pure i mezzi elettrici. Un’assoluta novità per quanto permane questo genere di normativa.
In poche parole, verrà valutata la durata delle batterie e il loro impatto sull’ambiente. A quanto pare, queste decisioni hanno registrato grande delusione da parte dei costruttori; questo perché, a detta dei marchi automobilistici, comporterebbe importanti investimenti. Inoltre, non sarebbe stato considerato l’effetto della crisi energetica e dell’inflazione che hanno gravato sulle aziende. L’industria del settore, fra incremento dei prezzi e difficoltà produttive, dovrebbe sviluppare nuovi motori con costi onerosi e difficilmente sostenibili. Conseguenza: aumento dei listini delle automobili.