Il telepass è un’invenzione utilissima e comodissima per ogni automobilista, ma fate attenzione a dove lo piazzate, potrebbe costarvi caro.
Esiste un’esperienza autostradale pre e post telepass. Questa piccola scatoletta ha infatti cambiato in meglio la vita degli automobilisti e dei trasportatori, velocizzando la transizione ai caselli e riducendo lo stress che si prova quando ci si avvicina alla fine di un tratto autostradale per entrare in un altro o semplicemente per fare l’ingresso nella città in cui siete diretti. Chiunque sia nato prima dell’invenzione di questo comodo e utilissimo strumento sa bene a cosa ci riferiamo, anche qualora (e soprattutto se) le sue esperienze con i caselli sono legate esclusivamente al periodo estivo e alla domenica mattina.
Prima dell’adozione del telepass, e ancora oggi molti sperimentano quella sensazione di impotenza e frustrazione nel rimanere bloccati anche ore in coda quando ci si avvicina ai caselli, era impossibile saltare le code e quando si partiva una mattina d’estate qualsiasi per recarsi in una località di mare ci si doveva preparare psicologicamente nemmeno si fosse diretti in Vietnam. Bastava sbagliare orario di 10 minuti per cambiare completamente l’esperienza di viaggio di quel giorno. Se riuscivi a partire in tempo riuscivi anche a passare tranquillamente dal casello senza rallentamenti, ma se sbagliavi potevi prepararti ad attendere, magari con un mazzo di carte o un gioco di società da fare con il resto della famiglia.
Per chi ha vissuto questa esperienza sa di cosa stiamo parlando, mentre per chi ha avuto la fortuna di non dover affrontare mai questa impresa titanica non esistono parole per fare capire sino a quale punto fosse devastante la situazione. Immaginate una mattina d’estate, 40° all’ombra, condizionatore rotto e una fila di macchine, che nemmeno l’esercito di orchi di Mordor, che si muove a passo d’uomo e che per minuti interminabili rimane immobile.
Pensate adesso che lo scopo di quel viaggio è trovare sollievo dal caldo prendendo posto in una spiaggia e che, dopo ore d’attesa, al vostro arrivo l’unico pezzo di spiaggia libero sia tra i piedi e le ascelle di qualcuno. A questo aggiungete poi la prospettiva di un ritorno da quella situazione infernale che prevede una fila altrettanto lunga e avrete perfettamente l’idea di quale girone infernale fosse il viaggio autostradale per andare a mare la domenica.
Telepass, attenzione a dove lo posizionate: potreste pagare due volte il pedaggio
Se non si fosse capito ritengo il Telepass un’invenzione geniale, qualcosa che ha cambiato la vita di un automobilista più dello smartphone. La possibilità di andare in una corsia preferenziale, che non si ferma mai e che procede spedita fino al casello è una specie di paradiso in terra. Questa scatoletta permette infatti tramite delle onde radio di registrare il vostro passaggio al casello, dunque di calcolare il tratto autostradale che avete fatto per addebbitare la somma nella vostra carta di credito a fine mese. Una volta installato non dovrete preoccuparvi di avere monete e nemmeno di avere interazioni con casellanti che, distrutti da un turno interminabile, a stento vi rivolgono la parola.
Attenzione però a dove posizionate la scatoletta magica. Se per caso la mettere in una posizione sbagliata non verrà letta dal casello e questo non solo causerà dei problemi durante il passaggio – la sbarra non si alzerà automaticamente mentre vi avvicinate a velocità moderata al casello – ma potrebbe causare anche un problema economico rilevante soprattutto per chi i viaggi in autostrada sono parte del lavoro: il pagamento doppio della tariffa.
Ogni Telepass ha un libretto d’istruzioni che spiega in maniera chiara dove posizionare l’aggeggio, ma vi basti sapere che va messo nella parte superiore del parabrezza, spostato leggermente alla sinistra dello specchietto retrovisore, in questo modo non solo eviterete problemi durante il passaggio, ma anche di trovare a fine mese un conto decisamente salato.