Doppia stangata per tutti gli automobilisti italiani, dal primo gennaio viene sospeso lo sconto sulle accise e aumentano i prezzi dei caselli autostradali.
Le dinamiche di politica ed economia estera facevano già intravedere ad inizio 2022 uno scenario parecchio complicato. Il mondo intero stava uscendo in quel momento dalla fase acuta della pandemia e l’economia globale era già stata provata dai provvedimenti necessari a contenere il contagio. La prospettiva era già abbastanza nera, dunque, ad inizio anno, ma è diventata ancora peggiore quando il conflitto Russia-Ucraina è scoppiato dopo essere rimasto sopito per 8 anni. Prevedendo l’inevitabile aumento dell’inflazione, il governo Draghi ha inserito nei decreti aiuti un taglio delle accise sulla benzina per non fare lievitare eccessivamente il costo dei carburanti.
La misura è stata prorogata dal decreto aiuti ter sino al 31 novembre 2022. Nell’ultimo decreto aiuti, il primo del governo Meloni, il taglio delle accise è diminuito: a dicembre si è passati dai 25 centesimi al litro (30,5 centesimi al distributore) a 15 centesimi al litro (18,3 centesimi dal benzinaio). Appare inoltre evidente, ormai, che il taglio alle accise sul carburnate non verrà rinnovato dopo la scadenza fissata al 31 dicembre 2022.
Le stime del Codacons sull’aumento del costo dei carburanti
A dicembre tuttavia si è assistito ad un calo netto del prezzo di Diesel e Benzina in tutti i distributori italiani, merito in parte dello sconto ancora viggente ma anche di un abbassamento del costo del greggio a barile. Per quanto riguarda il costo della “Verde” in questi giorni si attesta quasi ovunque a 1.625 euro a litro, il prezzo più basso dal giugno del 2021. Per quanto riguarda invece il gasoloio, in questi giorni si attesta sui 1.689 euro al litro, ovvero il prezzo più basso dal 31 gennaio 2022. Come detto dall’1 gennaio il taglio sulle accise cesserà di essere in vigore, dunque i prezzi saliranno nuovamente.
A fare le stime di quale possa essere il danno per gli automobilisti è stato l’ente a tutela dei consumatori ‘Codacons’. Secondo le stime effettuate considerando l’incidenza delle accise sui carburnati, dall’1 dicembre queste sono passate da 47,84 a 57,84 centesimi al litro per la benzina, da 36,74 a 46,74 euro al litro per il gasolio e da 18,26 a 26,67 centesimi al litro per il Gpl. L’associazione ha calcolato che questi aumenti delle accise hanno comportato un aumento di 6,1 euro per ogni pieno di carburante, che diventerebbero 146 euro all’anno nel caso di due pieni al mese e addirittura 220 euro all’anno in caso di tre pieni al mese.
Da gennaio la situazione sarebbe ancora più onerosa per gli automobilisti che pagherebbero circa 9,15 euro in più per il singolo pieno e avrebbero una spesa annua maggiore di 219,6 all’anno in caso di due pieni al mese. Questo calcolo si riferisce solo ed esclusivamente all’incidenza delle accise, e non viene considerato l’eventuale abbassamento del costo della benzina dovuto alla fluttuazione del costo del greggio. La tendeza attuale, come abbiamo visto, è di una diminuzione del costo, il che potrebbe portare all’annullamento degli effetti legati alle accise. In ogni caso nulla vieta al governo attuale di effettuare nuovi tagli nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare nuovamente.
Aumento del costo delle autostrade
Le associazioni che gestiscono le Autostrade italiane chiedono da tempo un adeguamento del costo delle tratte. Le società concessionarie hanno fatto rilevare ai Ministeri competenti che non c’è stato alcun aumento della tariffa dal 2018 ad oggi, aumento che in realtà sarebbe previsto dalla normativa viggente. La richiesta nasce anche dall’osservazione di quanto accaduto in altri Paesi membri dell’Unione Europea in cui esistono normative simili a quella italiana ed in cui è stato già applicato l’aumento delle tariffe. In particolare si riferiscono alla Francia dove negli ultmi 4 anni c’è stato un incremento del 4,7% e alla Spagna, dove l’aumento è stato del 4%.
Le richieste sono dunque al vaglio del governo ed probabile che una decisione in tal senso possa arrivare con il decreto di San Silvestro, ovvero l’ultimo decreto del 2022, per far sì che l’adeguamento sia effettivo a partire dal primo di gennaio. Trattandosi di una situazione ancora non definita, è difficile dire se ci sarà l’aumento richiesto e quanto sarà consistente. Di certo la speranza degli automobilisti e di chi lavora sulle autostrade (i trasportatori ad esempio) è che l’incremento, qualora fosse approvato, non sia troppo gravoso.