Le associazioni di categoria e che difendono i consumatori sono sul piede di guerra. Ore decisive per capire cosa accadrà
Viaggiare in autostrada, soprattutto in determinati periodi dell’anno e a determinate latitudini, può essere un vero e proprio incubo in Italia. Strade dissestate, talvolta insicure. E che dire degli eterni lavori di ammodernamento e di manutenzione su alcune arterie? Come se non bastasse, viaggiare in autostrada ha anche dei costi. Che, adesso, rischiano di crescere esponenzialmente.
Ciò che si paventa sarebbe l’ennesima stangata su chi ha progettato le proprie vacanze pensando di muoversi con il proprio mezzo. Che sia un’automobile. O una moto. Oppure un camper. Anche perché andrebbe a sommarsi ai già drammatici rincari sul costo di benzina e gasolio. Ma bisogna iniziare a familiarizzare con questa (brutta) eventualità.
Le associazioni di categoria e che difendono i consumatori sono sul piede di guerra. Gli automobilisti non possono dormire sonni tranquilli. L’incubo dell’aumento sul costo dei pedaggi autostradali, infatti, è ancora concreto. Ecco cosa si sta preparando per l’ormai imminente 2023.
Rischio rincari sui pedaggi
L’Aiscat, l’associazione delle società concessionarie autostradali, ha infatti richiesto di rimodulare il sistema tariffario. Le richieste sono in questo momento alla valutazione dei ministeri competenti che stanno analizzando tutte le istanze dei proponenti. E’ chiaro che, soprattutto in un periodo del genere, rincari e aumenti avrebbero un impatto sulla economia nazionale.
Ovviamente, gli automobilisti e le associazioni di categoria sono sul piede di guerra per questa possibilità che potrebbe entrare in vigore il prossimo anno. Dal canto suo, invece, l’Aiscat ricorda anche che in “Italia è dal 2018 che i Pedaggi autostradali non subiscono alcun incremento, diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente”.
L’associazione tiene a ribadire che non si tratti di richieste che suonano come capricci, ma che aumentare le tariffe potrebbe permettere di predisporre piani di ammodernamento e di potenziamento delle arterie più efficaci da parte delle varie concessionarie. Tutto ciò, ovviamente, andrebbe a favore della sicurezza e della sostenibilità della rete autostradale. Chiaramente, anche questo settore sta patendo, infatti, l’aumento del costo delle materie prime.
Staremo a vedere cosa deciderà il Governo presieduto da Giorgia Meloni. La decisione, infatti, è attesa nelle ultime ore prima della fine dell’anno e dovrebbe eventualmente portare ad aumenti che farebbero salire tra l’1,5% e il 3,5% i costi per transitare sulle autostrade italiane. In conclusione, però, l’Aiscat tiene a precisare che gli “incrementi tariffari medi proposti dalle concessionarie sono assai inferiori rispetto a quelli già concessi in altri Paesi europei dotati di sistemi concessori e regolatori simili (ne è un esempio la Francia con un +4,7 e la Spagna +4)”.