Chi non ottempera al fermo amministrativo può andare incontro a pesanti sanzioni, comprese tra i 1.988 e i 7.953 euro, fino alla confisca della stessa auto
Il fermo amministrativo del veicolo è una delle sanzioni che maggiormente spaventa gli italiani. Un provvedimento che, come dice la locuzione stessa, blocca la nostra autovettura. Ma non tutti gli automobilisti (e quindi contribuenti) sanno è che vi sono alcuni casi in cui si può essere esentati dal temuto provvedimento. Da oggi, peraltro, dobbiamo segnalarvi una importante novità che vi farà risparmiare un bel po’ di quattrini.
Quando vi sono crediti non pagati, le amministrazioni competenti possono bloccare un bene o un mezzo iscritto nei pubblici registri. Può farlo lo Stato, ma anche le Regioni e i Comuni. E altri enti parastatali, come l’INPS. Può accadere in caso di mancato pagamento di tasse e tributi.
Proprio come il bollo auto. Se non si effettua il pagamento di una cartella esattoriale entro i termini di legge, chi reclama le somme può fermare il mezzo. In questo caso attraverso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Ovviamente, nella sciagurata ipotesi il mezzo sia sottoposto a fermo amministrativo, questo non può circolare. Né essere demolito o esportato. E, men che meno, venduto.
Al massimo, se il debitore continuerà a essere insolvente, sarà lo stesso concessionario della riscossione a poterlo vendere. Senza, evidentemente, interpellare il proprietario. Le procedure, in genere, durano 30 giorni. Si può andare incontro a pesanti sanzioni, comprese tra i 1.988 e i 7.953 euro, fino alla confisca della stessa auto.
Il primo, banale (ma non per questo meno utile e prezioso), qualora non si sia ricevuto l’avviso. In questo caso, infatti, il fermo è illegittimo. Sempre riguardante i “cavilli” è la questione della prescrizione: se, cioè, dalla verifica delle date di notifica delle cartelle esattoriali si verifica che siano trascorsi i termini. Che, comunque, sono abbastanza ampi. Per i tributi che riguardano lo Stato il termine è 10 anni. Per gli enti locali, 5 anni.
Ma vi sono altri casi in cui il contribuente, anche se in torto, può “salvarsi”. Ma sempre entro questi fatidici 30 giorni. Se, per esempio, il mezzo serve alla professione o all’impresa del debitore, questo non può essere fermato. Così come se si dimostra che quel veicolo serve per il trasporto di soggetti disabili.
Si provvederà inoltre alla cancellazione gratuita del fermo amministrativo, qualora si possa dimostrare, carte alla mano, che il veicolo è stato venduto in data antecedente all’inizio della procedura. Consigliamo, quindi, di tenere sempre in ordine la documentazione. Peraltro, l’auto si può vendere se si avvisa l’acquirente del fermo amministrativo esistente. Ma l’auto non si può rottamare.
Ancora, ci si può “salvare”, se l’auto è co-intestata. Un’altra circostanza riguarda le rateizzazioni o le pratiche di definizione agevolata. Già dopo il pagamento della prima rata, infatti, si può bloccare il fermo amministrativo e ritornare in possesso del proprio mezzo. Purché, ovviamente, non si saltino le successive rate.
Fermo amministrativo: la novità contenuta nella Legge di bilancio
A questi aspetti, che è utile, anzi, fondamentale, conoscere, si aggiungono ora alcune novità contenute nella Legge di bilancio proposta dal Governo presieduto da Giorgia Meloni. E sono novità davvero rilevanti, dato che, dal prossimo primo gennaio, non si dovrà più pagare per la cancellazione del fermo amministrativo auto. Si potrà sbloccare il mezzo gratis e senza alcun tributo e diritto, ed è prevista anche una riduzione a 50 euro della spesa per l’Ipt per chi ha venduto un’auto a un acquirente che poi non lo ha intestato a se stesso.
Una novità che va a incidere sui costi. Perché chi ha un fermo amministrativo sulla propria auto, iscritto al Pra (Pubblico registro automobilistico), e salda il debito della sanzione che aveva portato al fermo o dimostra l’infondatezza del fermo amministrativo, può cancellare lo stesso fermo amministrativo. Fino a oggi, però, questo aveva un costo, che erano i 32 euro di imposta di bollo, ma dal primo gennaio 2022 non bisognerà pagare nulla e la cancellazione del fermo amministrativo auto 2022 al Pra sarà completamente gratis.
Per quanto concerne la procedura, essa si può presentare presso gli uffici del Pra o presso una sede territoriale dell’Aci. Servirà un certificato di Proprietà cartaceo del veicolo, dove sono contenuti i dati sul mezzo, nonché, evidentemente, il provvedimento di revoca in originale che è rilasciato dopo il saldo del debito.