Ecco cos’è accaduto a Michael Schumacher quando il pilota non era nemmeno in pista: pochi ricordano questa storia che dimostra che…se sei un pilota, lo rimani per sempre. Anche da passeggero…
Sulla vita del campione indimenticabile Michael Schumacher girano tante di quelle storie da poterci scrivere un libro. Forse un giorno qualcuno lo farà anche ma nel frattempo vi ricordiamo questa storia vera e testimoniata dalla persona che ha assistito al tutto, uno dei fatti più incredibili e sconcertanti sulla vita del pilota che né la scuderia per cui ha corso né gli appassionati si sono rassegnati a dimenticare.
Non lo dimenticheremo
Michael Schumacher, pochi nomi riescono ancora a suscitare emozioni incredibili negli appassionati di Formula Uno ma in generale di motori quando qualcuno li pronuncia. Del resto il tedesco Schumi, iconico con la sua tuta rossa indosso, ha segnato un’epoca diventando a mani basse uno dei migliori piloti di Formula Uno della storia mondiale: se non avete mai visto una sua gara parlano i numeri.
Su 308 gran premi a cui ha preso parte, Schumi ne ha vinti oltre 90, poco meno di uno su tre ma questo è niente. Il pilota ha infatti portato a casa ben sette titoli mondiali, due con la Benetton e cinque con la Ferrari che lo ha letteralmente innalzato ad idolo alla stregua di campioni come Alberto Ascari e Nike Lauda e a ragione. E’ incredibile pensare che dopo aver corso sui circuiti più pericolosi del mondo a Schumi sia stata praticamente fatale una banale caduta sugli sci.
Dalla monoposto al taxi
L’incidente che ha mandato il campione in coma nel 2013 e dopo il quale la famiglia si è stretta in un comprensibile e stretto riserbo attorno al campione sulle condizioni del loro caro ha di fatto strappato anche a milioni di fans un’icona del motorsport. Ma come succede sempre con i campioni, la morte, un incidente o un ritiro dalle scene pubbliche non comportano certo l’oblio.
Tra i tanti aneddoti che si raccontano sul mondo delle corse, diversi riguardano direttamente il pilota che sia in pista che fuori ha sempre imposto la sua condotta un po’ fuori dalle righe. Questa storia ad esempio, confermata dal testimone, è fuori di testa e ci aiuta a capire che razza di pilota fosse Schumi, capace di condurre sia una monoposto da centinaia di cavalli che l’auto più umile che possiate immaginare con la stessa grinta.
Tranquillo, guida lui!
La storia risale al 4 gennaio 2010 ed è avvenuta in Svizzera dove Schumi si trovava per motivi personali nei primi gironi di quell’anno, dopo il suo ritiro dal mondo delle corse. Il tassista di origini turche Tuncer Yilmaz non potè credere ai suoi occhi quando a bordo del suo minivan adibito al servizio taxi locale salì proprio il pluricampione di Formula Uno che subito chiese al guidatore di accompagnarlo a prendere il suo nuovo cane da un allevamento nei paraggi.
Ad un certo punto durante il tragitto per le strade della città svizzera di Gheuelz, Schumi si sarebbe accorto di essere in ritardo per un impegno con la consulenza tecnica che il campione ormai ritiratosi dai circuiti svolgeva per il team italiano: per accelerare un po’ i tempi, il pilota più famoso del mondo avrebbe chiesto ad un trepidante Tuncer di poter guidare lui il mezzo. Il tassista non se lo è fatto ripetere due volte.
Un po’ come nell’iconica scena del film Rush in cui Niki Lauda “in abiti civili” conduce l’auto dei ragazzi che gli stanno dando un passaggio, Schumi avrebbe realmente spinto al limite il minivan con abilità coprendo in pochi attimi i trenta chilometri che lo separavano dall’aeroporto dove avrebbe preso il volo per raggiungere l’incontro di lavoro. Schumacher ovviamente ha avuto la classe di ringraziare Tuncer che oltre alla assurda esperienza vissuta, ha rimediato pure 40 Euro di mancia. Non male!