Lancia, altro che Delta Integrale: questo modello è come Frankstein Jr, ce ne sono pochissime al mondo

Poteva essere lei la vera erede della Lancia Delta anziché la seconda serie uscita nel corso del duemila che non ci azzeccava poi molto in quanto a linea e prestazioni. Ecco perché alla fine non l’hanno più prodotta in serie.

La casa italiana Lancia è tra i marchi con più rimpianti nel mondo dell’automotive. Tante domande affliggono gli appassionati del marchio: cosa sarebbe successo se il brand non si fosse ritirato dal mondo delle corse? Cosa sarebbe successo se anziché su pessimi re-branding di auto Fiat la casa si fosse concentrata su nuove auto negli ultimi anni? E soprattutto, la Delta Integrale avrebbe avuto una degna erede se questo modello non fosse stato eliminato troppo presto?

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(MondoFuoristrada.it)

Linea di successione

Ogni regina deve avere una degna erede, altrimenti il suo regno è destinato a crollare. Lo sa bene Lancia che alla storica Delta capace di portare a casa ben 46 vittorie distribuite in modo non equo tra tutte le sue varianti come la S4 e la Integrale oltre a 6 titoli costruttori nella prestigiosa lega della World Rally Championship a cavallo tra gli anni ottanta e novanta non riuscì mai davvero a contrapporre una nuova auto.

Quando all’inizio degli anni novanta la casa italiana annunciò l’addio da vincitrice al campionato, in realtà esisteva un progetto che avrebbe potuto dare la giusta continuità ai successi della Delta che però non vide mai la luce in versione sportiva e fece davvero poco sul mercato civile. Il nome di quest’auto per quanto bizzarro la descrive perfettamente: vi presentiamo la Lancia Hyena.

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Vista da dietro, l’auto sembrava davvero una iena in procinto di attaccare (MondoFuoristrada.it)

Una gobba canina

Non è difficile capire perchè il distributore olandese Paul Koot e i dirigenti del marchio decisero di ribattezzare in questo modo l’automobile disegnata da Zagato, noto per le sue soluzioni stilistiche al limite della follia. Con quella bizzarra “gobba” sul retro la Lancia Hyena ricordava moltissimo l’animale appartenete alla famiglia dei canidi che insidia leoni e leonesse nella sconfinata savana africana.

La vettura avrebbe dovuto prendere il posto della Delta derivando comunque dal modello già esistente, apparendo ufficialmente sui listini a partire dal 1992 soprattutto per il mercato europeo ma le cose non andarono come previsto. Presentata al Salone di Bruxelles in pompa magna, la vettura sorprese tutti in particolare modo per il design azzardato: tutto sembrava presagire un nuovissimo successo per la casa italiana.

Un piccolo branco di iene

Cosa andò storto con la Lancia Hyena al punto da non raggiungere mai il tetto stimato di 500 esemplari da costruire in una prima serie limitata? Fondamentalmente, si trattò di una questione economica come spesso succede in questi casi. Infatti le spese di progettazione andarono inevitabilmente a superare il tetto massimo preventivato dalla casa nonostante gran parte del lavoro fosse già fatto.

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Lancia Hyena: un’occasione sfumata (MondoFuoristrada.it)

La meccanica dell’auto infatti era presa pari pari dalla Delta con tanto di motore quattro cilindri capace però di erogare ben 250 cavalli grazie all’adozione del famoso compressore Garrett T3 che rendeva la vettura sicuramente più performante nonostante il peso superiore alla tonnellata. Del resto, ogni iena ha bisogno di avere la pancia piena per andare a caccia come si deve!

Parlando di prezzi, l’auto venne infine prodotta in una serie ridottissima di 25 esemplari, gelosamente custoditi da chi se ne è potuto permettere uno tra il 1992 ed il 1993, data entro cui le consegne vennero tutte ultimate. Ad oggi, una Hyena può arrivare a costare fino a 200.000 Euro se in buone condizioni e, cosa ancora più interessante, pochi sanno quanto l’auto possa realmente correre dato che non esistono – almeno non online – risultati di test ufficiali sulla vettura.

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