Automobili “tradizionali”: perché sì e perché no
Scindiamo un attimo dalle scelte politico-aziendali che rivoluzioneranno il mercato auto da qui al 2035; arriviamo quindi a chiederci se le auto tradizionali sono ancora capaci di tenere botta a quelle elettriche. Prendendo per esempio quelle a benzina, tengono botta eccome. Sono in assoluto le più economiche presenti sul mercato e fra le vetture a combustione non ce n’è nessuna migliore di quelle alimentate a benzina.
I costi di manutenzione inoltre sono contenuti e gli interventi nei confronti di queste auto sono poco frequenti – specialmente nel primo decennio di utilizzo del veicolo. Ci si può rifornire dappertutto, anche se il costo è sempre abbastanza elevato. Poi ci sono i limiti di circolazione, essendo un mezzo inquinante. Ma nonostante gli ultimi due punti, l’auto a benzina rimane ancora la più adatta per i grandi spostamenti.
Auto elettrica: perché sì e perché no
Intendiamoci, l’automobile elettrica è molto conveniente e sicuramente mette gli automobilisti in condizione di poter risparmiare sulla ricarica. Soprattutto nel momento in cui stiamo vivendo adesso, con il caro carburante veramente alle stelle. Ma i limiti di autonomia e ricarica non sono pochi e può non essere conveniente per tutti.
Benché la scelta di governi e aziende è stata chiara, per il momento fra infrastrutture di ricarica poco sviluppate e autonomie molto contenute, passare all’elettrico nel 2022 non è ottimale per chiunque.
Quindi, sostanzialmente, questa tipologia di veicoli conviene a chi percorre pochi chilometri al giorno, a chi fa spostamenti specialmente in ambito urbano e a chi può ricaricare l’auto a casa o a lavoro. Non conviene sicuramente a quelle persone che percorrono molti chilometri, soprattutto in autostrada, e a chi non può fare affidamento su una ricarica elettrica.
Spieghiamoci meglio…
Adesso cercheremo di spiegare meglio il concetto che vogliamo fare passare. Se un (o una) automobilista non percorre chissà quale grande distanza durante la propria quotidianità, quindi non oltre i cento chilometri al giorno, un’automobile elettrica può essere davvero l’acquisto giusto. Ma non si tratta solo di questo, al momento. Tanto fa pure anche il consumo di energia, strettamente collegato all’autonomia, estremamente condizionato dal luogo nel quale ci muoviamo.
In città, dove si frena molto, un veicolo riesce a limitare i consumi recuperando kW preziosi ogni volta che rallentiamo. In autostrada invece non si può praticamente mai recuperare energia. Quindi non è esattamente il miglior tragitto per un mezzo a zero emissioni. In secondo luogo, c’è il discorso ricardica da considerare.
E’ un qualcosa di molto limitato e ancora poco sviluppato. Senza poter averne una a casa, detenere un veicolo del genere potrebbe risultare essere abbastanza complicato. Attaccare il veicolo ad una normale presa di corrente potrebbe richiedere tempi troppo lunghi rendendo così difficile l’uso del mezzo quotidianamente.