L’ex pilota della Ferrari Rubens Barrichello ha fatto commuovere tutti: ciò che gli è capitato a 50 anni sembra impossibile ma è realtà.
Chi segue la Formula 1 ed è tifoso della Rossa di Maranello non può aver dimenticato quanto fosse forte Rubens Barrichello. Il pilota brasiliano ha cominciato a correre sin da bambino ed è arrivato nel campionato mondiale di Formula 1 nel 1993, quasi in concomitanza con un altro grande protagonista del circus, quel Michael Schumacher che ha riscritto la storia di questo sport e che lo ha messo in ombra. Rubinho, però, è stato un pilota ed un professionista esemplare, uno di quelli che correva per passione e che, nonostante la fortuna non lo abbia aiutato a vincere il titolo della massima competizione automobilistica, non si è mai fatto scoraggiare ed ha continuato a correre finché ha avuto la forza di ottenere dei risultati di prestigio.
L’ultimo anno del pilota brasiliano in F1 è stato il 2011, il secondo con la monoposto della Williams, quello in cui ha capito che era meglio lasciare spazio per i piloti più giovani e che la sua carriera era ormai al capitolo finale. Vincitore di 11 Gran Premi (8 con la Ferrari) e vicecampione del mondo in due diverse occasioni (nel 2002 e nel 2004), Rubens Barrichello è rimasto nel cuore dei tifosi di tutte le scuderie per le quali a corso, per il suo talento e la sua garra in pista, ma anche per la classe e la simpatia che ha mostrato negli anni durante le interviste e a fine gara. Per molti dopo il 2011 è uscito dai radar, ma per chi lo segue non è una novità che Rubinho non ha mai accantonato la sua passione per i motori e per le gare.
L’esperienza nel campionato brasiliano Stock Car ed il titolo del 2014
Consapevole che il suo livello fisico non era più sufficiente per competere in Formula 1, ma ancora voglioso di gareggiare, Barrichello ha cominciato a correre nel campionato Stock Car del Brasile sin dal 2012. L’esordio non è stato dei migliori, visto che nelle uniche tre gare disputate ha portato a casa due ventiduesimi posti e un ritiro, ma già dal primo anno intero ha mostrato che aveva le carte in regola per essere un top rider del campionato. Il suo talento è emerso definitivamente nel 2014, quando a bordo di una Chevrolet Sonic ha vinto 12 gare, dominando il campionato e vincendo il titolo di campione a 42 anni e mezzo.
Tra il 2015 ed il 2021 Barrichello è riuscito a vincere molte altre gare, ma solo nel 2016 era stato davvero competitivo per conquistare il titolo. Negli anni successivi le sue prestazioni sono andate a peggiorare, finché tutti si erano convinti che fosse giunto per lui il momento di ritirarsi definitivamente dalla gare automobilistiche. Il pilota brasiliano non si è mai sentito “finito” ed ha accettato le critiche in silenzio, finché non ha dimostrato in pista che per lui nulla è impossibile.
Barrichello vince il campionato Stock Car a 50 anni: l’incredibile record dell’ex pilota Ferrari
All’inizio di questa stagione Rubens era il pilota di punta della Toyota e con la sua Corolla ha cominciato a ottenere risultati eccellenti, zittendo chi lo aveva dato per cotto. Nessuno, probabilmente nemmeno lui, si sarebbe aspettato che questa ritrovata competitività poteva portarlo a lottare per il titolo, anche perché nel campionato brasiliano ci sono talenti giovanissimi e velocissimi come Matias Rossi, Daniel Serra e Gabriel Casagrande.
Eppure tutti si sono dovuti ricredere, perché al termine del campionato, complice anche un pizzico di fortuna, Barrichello si è laureato nuovamente campione a 50 anni. La gioia per il successo ottenuto è stata incredibile, al punto che il buon Rubens è scoppiato in un pianto di gioia. Onore dunque a questo grandissimo pilota, per il quale il tempo sembra non passare mai e che oggi è tornato a guardare tutti dall’alto in basso.