“Preoccupante e pericoloso”, allarme in casa Ferrari: tifosi della Rossa scossi. Il momento a Maranello non è dei più semplici e urge correre ai ripari per il futuro
Dopo l’addio di Mattia Binotto c’è da riorganizzare tutta la gestione sportiva della Scuderia. Il nome del nuovo team principal non arriverà prima di gennaio, ma nel frattempo sia John Elkann che Benedetto Vigna dovranno dare qualcosa di più alla causa.
La Scuderia Ferrari è stata piuttosto chiara al momento delle dimissioni di Mattia Binotto. La scelta del nuovo team principal non arriverà subito ma richiederà un processo decisionale che terminerà non prima di gennaio. La nota ufficiale della Rossa ha messo tutti in guardia sui tempi del post Binotto, cercando di non essere soggetti a pressioni eccessive.
Frederic Vasseur è stato individuato da tutti come il favorito d’ufficio per il ruolo, considerando il suo stretto rapporto con Charles Leclerc e con Nicolas Todt. In ballo ci sono però altri nomi, anche di prestigio superiore, con un minimo comun denominatore: una certa esperienza in Formula 1.
Se c’è qualcosa che è mancata all’interno dell’organigramma Ferrari è l’esperienza in termini di competizione sportiva. Da John Elkann a Benedetto Vigna, passando per Mattia Binotto, nessuno era un vero e proprio “insider” del Circus. Lo stesso ingegnere italo svizzero è sempre stato un tecnico, ma non si era mai confrontato con un ruolo manageriale di un certo livello.
Ferrari, Leo Turrini è molto preoccupato: “Gestione distratta della Scuderia”
Servono uomini decisi e di spessore. Di questo avviso è anche il giornalista e grande esperto del mondo Ferrari, Leo Turrini, intervenuto domenica scorsa all’incontro “The Drake. Storie di circuiti, corse e icone”, che si è svolto nella sede della Fondazione Dino Zoli di Forlì. Il volto noto di Sky Sport ha rimarcato la preoccupazione per un gestione al momento alquanto ‘distratta’ della ha sottolineato la sua preoccupazione per quella che sembra essere una gestione alquanto distratta della Scuderia più famosa del mondo.
“Siamo a pochi giorni dalla fine dell’anno e la Ferrari non ha ancora un capo Reparto Corse e nemmeno un Direttore Tecnico. Il senso di una gestione distratta è molto preoccupante e pericoloso, perché chi lavora in azienda ha la necessità di essere incoraggiato”.
John Elkann e Benedetto Vigna devono decidere al più presto chi sarà a prendere il posto di Mattia Binotto: la lettura di Turrini
Per quanto riguarda le dimissioni di Mattia Binotto, arrivate dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, Turrini ha aggiunto: “L’addio di Binotto è solo l’ulteriore anello di una catena che purtroppo ha cominciato ad essere forgiata parecchio tempo fa. Nel presente io sono preoccupato, perché non ho la sensazione che l’azionista di maggioranza relativa abbia la consapevolezza di cosa davvero significhi il marchio Ferrari e perché sia così popolare e amato in tutto il mondo.
“La Ferrari infatti non è un’azienda che produce solo delle bellissime auto, con profitti clamorosi, ma è un sentimento, ed è unica perché da quando esiste partecipa alle competizioni automobilistiche. E questo valore pare sia stato perso. Ora vedo solo confusione, serve una visione strategica”.