Esistono veramente un sacco di veicoli fantastici in giro per il mondo. Questa è una vera e propria opera d’arte.
Il mondo sta cambiando. Non solo dal punto di vista lavorativo, con i settori di auto e moto sempre più attivi nell’ambito della transizione elettrica. Ma anche e soprattutto da un punto di vista ambientale. La situazione legata al nostro pianeta è infatti sempre più precaria, a causa di emissioni alle stelle e molte altre problematiche che fanno sì che il nostro pianeta ci faccia notare tutto questo in largo anticipo. A partire dalle temperature registrate fino ad inizio novembre, segnale di un cambiamento climatico che può soltanto farci preoccupare.
Motivo che porta molti attivisti a protestare in maniera particolare, nel tentativo di attirare l’attenzione su temi delicatissimi che ci riguardano tutti. Persone ferme in mezzo alla strada, quadri macchiati e adesso anche una BMW dipinta dal fantastico artista Andy Warhol nel mirino. Quest’ultimo gesto, ha fatto particolare scalpore fra gli amanti delle auto e non solo.
BMW di Andy Warhol presa di mira: l’accaduto
Quando finiscono al centro dell’attenzione opere d’arte, le persone non rimangono mai in silenzio. Non poteva essere altrimenti nemmeno nel caso di quella esposta alla Fabbrica del Vapore, presa di mira dal gruppo di attivisti ‘Ultima Generazione’. Questi, hanno ricoperto l’auto di farina, per poi rimanere attorno al veicolo in questione. Parliamo della BMW M1 decorata da Andy Warhol, mezzo iconico ed esposto a Milano. E’ stata cosparsa con ben otto chilogrammi di farina. Il tutto è accaduto lo scorso venerdì 18 novembre intorno alle 11 di mattina. Una decina di attivisti, entrati regolarmente alla mostra, hanno preso di mira la preziosa auto – vale dieci milioni di euro – per poi incollarsi ai finestrini del veicolo.
L’autovettura fa parte della mostra ‘Andy Warhol: la pubblicità della forma’, allestita per celebrare l’icona Made in Usa. Un pezzo pregiato appartenente alla collezione Art Cars di proprietà della BMW. Fu personalizzata da Warhol nel 1979, dopo una gloriosa partecipazione alla 24 Ore di Le Mans. E’ la prima volta che viene esposta in quel di Milano. Ciò che desta preoccupazione riguardo a questo gesto, è che il modello macchiato non era protetto da alcun vetro. Potrebbero esserci state alcune rilevanti conseguenze per lo stesso, volte a minarne l’integrità. Un’azione che fa male a tutti quanti, per l’importanza artistica e le prestazioni velocistiche di un modello speciale. Ma che, questa volta, è stato colpito duramente. Da temi delicati, importanti e forse mai espressi (finora) nel modo e nella forma corretta.
BMW M1 targata Warhol: quando arte e prestazioni si incrociano
La BMW M1 dipinta da Andy Warhol, non può mai essere un’auto qualunque, un’opera d’arte qualunque. Appassionati di auto e non, dal momento della sua realizzazione ne sono rimasti molto semplicemente folgorati. Per primo il suo stesso artista, che parlandone ai media ammise: “Ho cercato di dare una rappresentazione della velocità ai miei occhi, adoro quest’auto”. Per creare questo esemplare particolarissimo, bastarono all’artista americano circa trenta minuti. La particolarità di questa opera, è che è stata dipinta dall’inizio alla fine dal fenomeno della pop art. Auto che, ricordiamo, successivamente avrebbe corso alla 24 Ore di Le Mans. Tale M1, è la quarta delle venti vetture tedesche appartenenti alle Art Car. Lista che nacque per volontà di Hervé Poulain, pilota francese che insieme a Jochen Neerpash – ex direttore BMW Motorsport – chiese all’artista Alexander Calder di progettare un’automobile.
Da allora, altri 19 artisti internazionali misero mano su una delle vetture appartenenti a questa bizzarra e iconica serie di vetture. Per trovarne ognuna di esse, è necessario andare al Museo BMW di Monaco. Fino al 26 marzo, unica eccezione, la BMW M1 dipinta da Andy Warhol si trova invece alla Fabbrica del Vapore a Milano. Un mezzo molto particolare, essendo l’unica vera supercar mai prodotta dalla BMW. Una rarità insomma, sfornata in meno di 500 esemplari che valgono oggi almeno un milione di euro ciascuno. Lo stile fu firmato da Giorgetto Giugiaro, mentre il progetto tecnico fu affidato a Lamborghini. Con quest’ultima l’accordo saltò e allora l’auto fu realizzata in Italia da una serie di fornitori. Il suo motore, un sei cilindri capace di erogare fino a 277 Cv di potenza massima, e dalla velocità di punta di 262 km/h, rese molto potente tale auto: prestazioni ispiratrici per Andy Warhol, come certificano i colori dell’auto tedesca.
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